ITALERI
FIAT CR 32
"CHIRRI"
"Historic Upgrade"
n° Cat. 1322
Mr Jones, I presume...
Era il lontano 1993 quando, per motivi di lavoro, mi trasferii a Roma. Oggi siamo nel 2018 sono quindi 25 anni che vivo (e lavoro) nella Capitale. Ripensando a tutti gli anni che sono passati, mi lascio contagiare dalla nostalgia e anche dal rimpianto, per non essere riuscito a fare ciò che da ragazzo avevo sognato... Non voglio essere pessimista, ma giunto ormai al mezzo secolo, mi rendo conto che più passano gli anni, più mi risulta difficile fare le cose che venti o trenta anni fa erano quasi normali. Certo, nell'affrontare la vita mi aiuta la saggezza conquistata negli anni e l'esperienza degli errori commessi in gioventù. A proposito di esperienza... Mi sia concessa a tal riguardo una digressione.
Nel secolo scorso è vissuto un tal Franklin P. Jones (1908 - 1980). Questo signore fu un giornalista, ovvero un reporter, per dirla all'americana, particolarmente sagace e noto per aver "inventato" diversi aforismi divertenti. Alcuni di questi aforismi sono di immediata comprensione, altri, più vicini alla cultura americana, sono più difficili da comprendere (e da applicare). A proposito dell'esperienza, Mr. Jones ebbe a scrivere:
"Experience enables you to recognize a mistake when you make it again." (l'esperienza ti rende in grado di riconoscere un errore quando lo commetti nuovamente).
Visto che ci sono, non mi dispiace "regalarvi" qualche altra "perla" di saggezza dell'arguto Mr, Jones; magari in qualche occasione "pubblica" vi aiuteranno a fare bella figura...
"The trouble with being punctual is that nobody's there to appreciate it" (Il problema di essere puntuali è che non c'è nessuno che sia lì con voi che lo apprezzi)
"The British have a remarkable talent for keeping calm, even when there is no crisis" (Gli Inglesi hanno un particolare talento a rimanere calmi, anche quando non sono in una situazione di crisi)
"You can learn many things from children. How much patience you have, for instance" (Si può imparare molte cose dai bambini. Quanta pazienza avete, per esempio).
Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e di trasmigratori...
Chi è venuto a Roma per visitare (anche) il quartiere dell'Eur, si sarà trovato davanti al Palazzo della Civiltà Romana, detto anche Palazzo della Civiltà del Lavoro o, più popolarmente "Colosseo Quadrato". Se si osserva questa imponente costruzione di cemento armato rivestita interamente di travertino dal Viale della Civiltà del Lavoro e si alza lo sguardo verso la sommità dell'edificio, si nota una scritta a caratteri romani scolpita nel travertino, che riporta la frase su evidenziata.
Nella foto a sinistra è raffigurato il Palazzo della Civiltà Romana popolarmente detto "Il Colosseo Quadrato". Sulla sommità è visibile l'iscrizione di cui si parla, scolpita nel Travertino. Il palazzo è concesso in affitto dal luglio 2013 fino al 2018 al Gruppo Fendi, che si è impegnato a gestire, come Museo, il piano terra dell'edificio. Oltre al Colosseo quadrato, l'EUR offre diversi spunti di visita, dal Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, al Museo della Civiltà Romana, dove è esposto un enorme plastico della città di Roma ai tempi di Costantino, con accanto il Planetario - Museo Astronomico (purtroppo questi ultimi temporaneamente chiusi per lavori di adeguamento strutturale), il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, ed altro ancora.
La concezione del Palazzo della Civiltà Romana risale al 1936, anno in cui (e precisamente nel mese di luglio) scoppiò la Guerra Civile Spagnola. L'Italia Fascista (che simpatizzava per i golpisti di Franco) vi partecipò inviando un contingente militare (Corpo Truppe Volontarie) e aerei (Aviazione Legionaria), insieme alla Germania che utilizzò il Fronte Spagnolo come banco di prova di alcuni mezzi corazzati e aerei che erano il non plus ultra della tecnologia militare disponibile. La partecipazione dell'Italia alla Guerra non era ufficiale, non essendo stata promulgata alcuna dichiarazione di guerra, così come non lo fu quella tedesca. Altrettanto dicasi, da parte avversa, della Russia e, in misura minore, degli Stati Uniti (Hemingway scrisse il romanzo "Per chi suona la campana" proprio sulle esperienze fatte in Spagna durante il conflitto), della Francia e dell'Inghilterra. Solo il Messico ebbe una partecipazione "ufficiale" alla Guerra, contro i nazionalisti, ma il contributo del suo governo si limitò a poche casse di fucili. E' giusto ricordare che dall'Italia vennero a combattere in Spagna anche coloro che erano contrari ai Nationales di Franco: circa 3.800 antifascisti (tra i quali Palmiro Togliatti, Pietro Nenni e altri), che si raccolsero nella Colonna Italiana per combattere al fianco dei contro-rivoluzionari.
I mezzi aerei con i quali l'Italia prese parte al conflitto interno spagnolo furono ben 750, con velivoli di tutti i tipi, tra i quali i moderni (allora) bombardieri Savoia SM 81, Fiat BR 20 e il caccia Fiat CR 32. Quest'ultimo aereo era il più moderno caccia di cui disponesse la Regia Aeronautica, penultimo erede (l'ultimo sarà il CR 42) di quella famiglia di caccia, caccia bombardieri e ricognitori biplani, tanto cari ai piloti italiani che già faticavano a reggere il confronto con gli SM 81 o i BR 20 di cui sopra per la scarsa velocità (circa 360 km/h) che potevano raggiungere. Nei confronti dei Neuport e dei Dewoitine francesi e degli Ilyushin sovietici il CR 32 era superiore, ma se si fosse trovato davanti i nuovissimi (e velocissimi) Messerschmitt Bf-109 B e C della Legione Condor, i nostri piloti si sarebbero ben presto resi conto dell'inadeguatezza del piccolo biplano. Invece, i vertici della Regia Aeronautica, frastornati e soddisfatti dai lusinghieri successi che l'Aviazione Legionaria otteneva sul Teatro Spagnolo, perseverarono con la formula (perdente) del bombardiere bimotore/trimotore veloce e del caccia biplano.
10 giugno 1940: è l'ora delle decisioni irrevocabili
Dal balcone di Palazzo Venezia un risoluto Benito Mussolini, con un "folgorante" annuncio, come si legge dalla prima pagina del Corriere della Sera, comunica alla folla "oceanica" che riempie Piazza Venezia che l'Italia è entrata in guerra ("la dichiarazione di guerra è stata già consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia"). Ma l'Italia è assolutamente impreparata per sostenere un conflitto che si annuncia e sarà mondiale. Anche il Programma "R", il piano di rinnovamento della Regia Aeronautica varato nel giugno 1938, era ancora agli inizi e le più alte cariche della Regia Aeronautica cercarono di spiegare al Duce che ci sarebbero voluti altri due anni prima che l'Aviazione Italiana potesse schierare i 3.000 aerei moderni come il programma dichiarava. E' stato inoltre sottolineato di recente, dagli storici di quel periodo, che il "dissanguamento" economico causato dalla Guerra d'Etiopia prima e dalla partecipazione dell'Italia Fascista al conflitto spagnolo abbia ulteriormente ritardato il programma di ammodernamento dell'Esercito e della Regia Aeronautica in particolare. Alla data di entrata in guerra dell'Italia, gli aerei operativi della Regia Aeronautica erano poco più della metà dell'obiettivo e per buona parte erano già sorpassati o lo sarebbero diventati di lì a breve. La linea caccia schierava poco meno di 300 Fiat CR 32 e circa 300 Fiat CR 42: entrambi erano biplani lenti, senza adeguata protezione per il pilota, scarsamente armati, senza radio e senza illuminazione strumenti. I caccia monoplani - essenzialmente Fiat G 50 e Macchi C 200 - erano meno della metà dei biplani e le loro prestazioni erano appena superiori. Dopo aver partecipato (con indubbio e indiscusso valore) ai primi mesi del conflitto, con la versione "quater" il CR 32 termina la sua carriera in prima linea per essere destinato all'addestramento e a compiti secondari.
Una rara immagine a colori di una squadriglia non precisata di Fiat CR 32. Notare la croce bianca "spennellata" fino al bordo d'attacco del timone verticale.
Il Fiat CR 32 nel modellismo
Nonostante la grande popolarità che questo nostro biplano si è conquistata negli anni trenta del secolo scorso, in campo modellistico sono davvero poche le sue riproduzioni. Neanche la Pavla, la casa Ceca che pure ha dedicato al Fiat CR 42 "Falco" due scatole diverse, ha fino ad oggi pensato al suo degno predecessore. Oggi l'Italeri è l'unico kit in circolazione in scala 1/72, anche se è l'Historic Upgrade" (o meglio, l'aggiornamento storico, per dirla in italiano) del kit Supermodel uscito trentacinque anni fa. Di una generazione precedente è il Fiat CR 32 Artiplast in scala 1/50, di cui parliamo subito dopo, mentre in tempi molto più recenti è uscito il Fiat CR 32 in scala 1/48 della Classic Airframes.
Il FIAT CR 32 ARTIPLAST
Nei primi anni '60 un signore veneto di nome Giorgio Benvegnù fondò la ditta Artiplast a Chirignago in provincia di Venezia, lanciandosi nella produzione di kit in scala 1/50 (circa) di diversi soggetti italiani, che spaziavano dalla Prima Guerra alla Seconda e al contemporaneo (di allora, naturalmente). Della Artiplast ho avuto già occasione di descrivere il Macchi Mc 202: si trattava di un kit molto semplice, con una ventina di pezzi in tutto, con decal bruttine e approssimative, ma allora c'era solo quello... A quella produzione appartiene anche una riproduzione del CR 32 che, dopo al morte del proprietario, continuò a sopravvivere fino agli anni '80 con il marchio Smer. La proposta Artiplast/Smer è un kit molto essenziale, dal risultato finale appena mediocre nonostante la scala più grande.
Nell'immagine a sinistra a sinistra la Box Cover del Fiat CR 32 Artiplast mentre in quella sopra a destra, la Box Cover della Smer. A destra il contenuto della scatola Smer; le decal appaiono ben fatte.
Il Fiat CR 32 SUPERMODEL
Negli anni '70 la Supermodel realizzò diversi stampi dedicati agli aerei italiani degli anni '30 e Seconda Guerra Mondiale, alcuni riproposti in tempi più recenti, con gli stampi inalterati, dalla Italeri, alcuni rifatti ex novo e un paio (il CR 32 e il Reggiane Re 2000), aggiornati. L'ultimo stampo realizzato dalla Supermodel fu appunto il CR 32, che uscì verso la metà degli anni settanta del secolo scorso.
Nell'immagine a destra la Box Cover del Fiat CR 32 Supermodel. L'illustrazione sulla scatola porta la data del 1972 quindi il kit era già in preparazione diversi anni prima della sua uscita.
Del kit Supermodel acquistai ben due scatole (costavano poco..). Aprendo il "box" di cartoncino sottile, si trovavano racchiuse in un blister trasparente le due stampate di colore verde marcio, lo sprue del minuscolo parabrezza che offriva anche la basetta trasparente per esporre l'aereo in volo e le decal. Lo styrene utilizzato allora aveva un aspetto alquanto "gommoso" e le parti più piccole erano piuttosto sovrabbondanti. La riproduzione della tela sulle ali e sulla fusoliera era decisamente marcata ma tutto sommato accettabile. Sui lati della fusoliera, in corrispondenza dell'abitacolo, all'incirca a metà della lunghezza e sotto il timone verticale, erano stati realizzati tre sportelli, con incisioni piuttosto profonde (che ritroviamo identici nella nuova versione del kit). Il difetto principale del kit era, a memoria, un montaggio alquanto problematico per la scarsa presenza di incastri. Laddove erano presenti, essi erano appena accennati e quindi la solidità strutturale (soprattutto la zona carrelli e l'ancoraggio dell'ala superiore) non dava adeguate garanzie di tenuta nel tempo.
Il foglio decal era già allora piuttosto ricco, consentendo la scelta tra ben cinque versioni (nel nuovo kit sono sei): Guerra Civile spagnola, Regia Aeronautica (2), Luftwaffe e Österreichische Luftstreitkräfte.
Il FIAT CR 32 ITALERI "HISTORIC UPGRADE"
La nuova proposta Italeri (che risale al 2013) racchiude in una scatola di cartoncino sottile dalle generose misure (in rapporto a quelle ridotte della riproduzione del caccia Rosatelli), due stampate di styrene grigio chiaro e una di traparenti. Le decal, un foglio di ragguardevoli dimensioni, sono fuori dal blister e non dispongono di alcuna protezione (neanche un foglietto di carta velina) e sono a quindi a rischio graffi. Non capisco questa "testardaggine" dell'Italeri, a differenza di praticamente tutte le altre Case di Modellismo, di trascurare questo elemento, importante quanto il kit stesso. Mi sembra un controsenso offrire ben sei colorazioni diverse e non prevedere una forma di protezione per il foglio decal, stampato perfettamente. Io stesso tempo fa scrissi all'Italeri una nota in tal senso, ma mi risposero che andava bene così...
Vediamo adesso la parte in styrene. Confrontando gli stampi nuovi con i vecchi, qualche differenza balza subito all'occhio: gli incastri sono meglio definiti (il vero punto debole del kit precedente) e le piccole parti sono più sottili e meglio stampate. Altre parti,invece, sono state lasciate com'erano, a parte il colore degli stampi. Per esempio, le profonde incisioni che definivano i pannelli in fusoliera del vecchio kit si ritrovano inalterate sul nuovo, un "pelino" eccessivi anche per la scala superiore 1/48. Ali, timoni, elica, fusoliere e radiatore sono parti identiche a quelle del vecchio kit.
Nell'immagine a sinistra sono ben evidenti i tre pannelli in fusoliera (già presenti nel vecchio stampo) incisi con una profondità a mio parere eccessiva per la scala 1/72. Nel kit é inclusa la basetta trasparente (molto "vintage"), che riporta la sola sigla C.R. 32. Nella terza foto è visibile il ricco (e senza protezione) foglio decal.
Un componente che è stato decisamente migliorato è il seggiolino del pilota, finalmente della forma corretta, anche se gli interni sono rimasti oltremodo essenziali; nel kit è anche fornito il lungo scarico parafiamma delle versioni notturne (non presente nel vecchio kit).
Ultima osservazione: nel kit nuovo è presente la basetta trasparente come nella vecchia scatola; la serigrafia non riporta più il logo Supermodel ma un anonimo "CR 32" (non Fiat CR 32).
Conclusione: un kit che assolutamente non poteva mancare nella mia collezione di aerei della Regia Aeronautica che hanno preso parte al Secondo Conflitto Mondiale; come critica personale, mi sentirei di rimproverare forse l'Italeri perché avrebbe potuto "impegnarsi" un po' di più, ma mi rendo conto che è un soggetto dal mercato piuttosto limitato e una totale revisione degli stampi avrebbe comportato costi non giustificati da ridotti volumi di vendita.
IL FIAT CR 32 CLASSIC AIRFRAME SCALA 1/48
In tempi molto più recenti rispetto all'Artiplast/Smer, la Classic Airframe ha realizzato un kit in scala 1/48 dedicato al Fiat CR 42. Si tratta di una realizzazione multimateriale, perchè offre, oltre alle 32 parti in styrene "injected" (compreso il parabrezza trasparente), 22 parti in resina (il cofano motore, il seggiolino, i flaps) e un foglio in fotoincisione pre-verniciato per la piastra alle spalle del pilota, il cruscotto, le cinture di sicurezza e la pedaliera.
Nelle immagini a destra sono mostrati Box Art e contenuto del kit Classic Airframes in scala 1/48. Sugli stampi in styrene sono fornite due versioni del carrello, una con le ruote separate e una con le ruote solidali alla carenatura (??)