Heller

Gloster Gladiator Mk II

scala 1/72

Cat. Ref. 153

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Un Gladiatore... con coccarde RAF

 

A parte il titolo, prometto a tutti gli affezionati lettori (o, come ho sentito di recente su un canale Youtube, ai miei cari amici followers...) che non indulgerò in note di carattere storico ma mi concentrerò sugli aspetti modellistici.

Per tutti coloro che fossero interessati a saperne di più su questa "spina nel fianco" per i piloti dei bombardieri della Luftwaffe e per nostri piloti ai comandi dei biplani Fiat CR 32 e Fiat CR 42 nei primi mesi di guerra, rimando alla pagina di Wikipedia che è visionabile cliccando qui. Io mi limiterò a scrivere che Il sudafricano Marmaduke "Pat" Pattle è stato il massimo "asso" del Gladiator, con 15 vittorie contro aerei italiani.

Il Gladiator in scala 1/72

 

Prima però di affrontare la realizzazione del kit in scala 1/72 del caccia biplano inglese Gloster Gladiator della Ditta francese Heller, consentitemi di fare una panoramica di che cosa c'era ai "miei tempi" ed è invece oggi reperibile sul mercato modellistico.

 

All'inizio era Airfix... 

Risale al 1956, quindi oltre 60 anni fa, la prima proposta della Ditta inglese di un kit in scala 1/72 dedicato al Gladiatore biplano.

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Nelle foto a sinistra è visibile l'anziano kit della Airfix risalente al 1956, riaggiustato e reinscatolato negli anni, passando per la Serie 1 prima nel 1978 e poi nel 2008, anno in cui ricevette, con nuove decal, l'estrema unzione.

L'Airfix ha rimpiazzato questa realizzazione decisamente obsoleta con un nuovo kit soltanto nel 2013.  

Oggi è (ancora) Airfix... 

Come ho scritto sopra, nel 2013 la Ditta inglese appartenente al Gruppo Hornby ha realizzato una nuova versione del Gladiator, inizialmente con 2 proposte, entrambi nella più costosa Serie 2.

Gli stampi delle due versioni erano complessivamente gli stessi; la differenza tra le due scatole era la presenza dell'elica bipala in legno delle prime versioni e gli sci da montare al posto delle ruote per la versione finlandese proposta nella seconda scatola e ovviamente le decal, che consentivano la scelta tra due mimetiche.

Nelle foto a destra è visibile la Box Art del kit A02052A annunciato quest'anno ma che utilizza gli stampi realizzati nel 2013 per il nuovo kit del Gloster Gladiator. La qualità degli stampi è ovviamente incomparabile rispetto all'anziano kit risalente al 1956. C'è da segnalare, però, secondo lo stile recente dell'Airfix, che le pannellature sono sì incise ma a mio parere eccessive per la piccola scala. A parte questo aspetto, il kit è stampato ottimamente e con dovizia di dettagli, ulteriormente arricchibile con le molte proposte aftermarket. 

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Il nuovo kit Airfix è composto da 51 parti, comprendendo le eliche in versione bipala lignea e tripala metallica e gli scarponi in alternativa alle ruote che però non so se queste ultime saranno utilizzabili in quanto le due nuove versioni proposte sono entrambe con il carrello con le ruote. Il canopy è offerto aperto (con il tettuccio centrale e posteriore separati dal parabrezza) e chiuso e con il parabrezza normale e blindato.

Stranamente l'Airfix non ha pensato di allargare l'offerta proponendo un Sea Gladiator, che avrebbe però richiesto una modifica agli stampi (parte inferiore della fusoliera e inserimento gancio di traino).

Confrontando il kit con i disegni in scala realizzati dal grande Richard Caruana (che, tra l'altro, è maltese come i tre Gladiator della "leggenda": Fede, Speranza e Carità), le forme principali del caccia biplano sono abbastanza rispettate: la fusoliera sembra un po' più lunga di quanto dovrebbe essere ma lo scarto è dell'ordine di un paio di mm. max e quindi ci si può stare. 

Il dettaglio superficiale è più che buono e sono presenti i rivetti a rilievo e le pannellature incise, anche se a mio parere sovrabbondanti per la scala. Sono anche presenti le "pezze" sulla fusoliera e sulle ali corrispondenti a pannelli di ispezione e di ricarica delle armi.

Nella prima foto a sinistra è visibile la semifusoliera destra, dove sono ben evidenti le pannellature incise (in modo un po' troppo marcato) e i rivetti. Nell'altra foto è visibile il motore, che è un esempio abbastanza esemplificativo per rappresentare il livello di qualità del kit Airfix: buono ma non eccezionale e suscettibile di miglioramenti. La stessa considerazione è valida anche per gli interni, il cui punto debole è sicuramente il pannello strumenti, riprodotto in modo semplicistico con una decal a sua volta molto semplice (stampa bianco e nero).

Manca il collimatore e la protezione imbottita sopra il pannello strumenti anti "testata" del pilota.

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Stante la non complessità del kit, le istruzioni del recente stile Airfix sono eccellenti da questo punto di vista. A dirla tutta, però, per i kit di maggiore complessità si avverte la mancanza dello schema dei pezzi, che aiuterebbe il modellista ad individuare le parti da utilizzare nelle varie fasi di montaggio. Detto questo, anche nei confronti dei suoi concorrenti (Hobby Boss, Sword, Pavla) si può affermare che il Gladiator Airfix sia il migliore nei confronti del rapporto qualità/prezzo. Per il modellista più esigente sono disponibili diversi set aftermarket in styrene della Quickboost soprattutto, ma anche della Aires e della Pavla e ovviamente i set di mascheratura oltre al set in fotoincisione della specialista Eduard, in particolare per gli interni (pannello strumenti incluso) ma anche per il motore e per lo sportello di accesso all'abitacolo.

Per chi fosse interessato a un'analisi dei kit alternativi all'Airfix, può trovare qui una recensione (in inglese) del Gladiator Hobby Boss. Invece, cliccando qui, trova la recensione (sempre in inglese) del kit Pavla e, infine, può cliccare qui per la recensione del kit Sword

Il lavoro comincia...

 

Lo confesso: questo sarebbe il mio primo biplano… In realtà ne ho già costruiti altri, ma parliamo della mia “gioventù modellistica”… Ricordo sicuramente un Fiat CR 42 Revell e un altro imprecisato velivolo inglese presumibilmente della Prima Guerra Mondiale. Entrambi i kit facevano parte della collezione di 40 kit abbinati ala Storia dell’Aviazione dei Fratelli Fabbri edita negli anni ’70 del secolo scorso. Per il secondo kit provai anche a realizzare le controventature delle ali con sprue stirato ma non lo dipinsi.

Quindi, escludendo questi primi due tentativi (neanche particolarmente riusciti), mi accingo ora a realizzare questo kit Heller.

La prima domanda che mi potrei sentire rivolgere dall’affezionato lettore di manzoniana memoria è: perché il kit Heller, mentre disponi del più recente (2013) e di buona fattura kit Airfix?  

Innanzitutto la risposta è quella che ho dato prima: questo è il mio primo biplano (da fare come si deve); inoltre, il kit Heller, anche se risalente al 1978 (quindi ha più di quarant’anni) era allora (e ancora è) un buon kit.

 

Nelle foto a destra sono visibili i 4 sprue che contengono i pezzi che consentono la realizzazione di una buona riproduzione del Gloster Gladiator.

Le linee del Gladiator Heller (stando agli ottimi disegni di Richard Caruana sul Volume n° 37 della collana Warpaint) sono ben riprodotte; il kit ha pannellature e “pezze” a rilievo ma le prime si possono re-incidere con l’apposito strumento, il nastro Dymo e/o qualche dima per pannelli (io ho acquistato una dima della Verlinden), le seconde si possono rendere meno evidenti (come da riscontro fotografico con l'aereo vero) con una leggera passata di carta abrasiva fine.

Per visionare qualche ottima foto del Gladiator "dal vero" è possibile cliccare qui.

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Per completare il kit, mi sono procurato il set per gli interni della AirWawes (le istruzioni non sono proprio chiarissime), che consentono anche di aprire i pannelli di accesso laterali) e le ruote della Pavla, per sostituire quelle del kit realizzate senza borchie (piatte) di copertura. Questa versione non trova facile riscontro nella documentazione fotografica dell’epoca, in quanto nelle foto che ho visionato del Gladiator le borchie erano sempre presenti.

L’unico inconveniente del kit, causato in verità da eccesso di zelo, sono i fori realizzati nelle ali e nella fusoliera per accogliere i tiranti di controventatura.

Questi fori che, appunto nelle intenzioni degli stampatori della Heller, avrebbero aiutato i modellisti nella realizzazione delle controventature, sono stati realizzati con un diametro eccessivo per essere realistici e attraversano le ali da parte a parte.

Per rimediare, ho “tappato” i fori con sprue stirato del diametro giusto e colla. Con uno spillo, successivamente, creerò l’incavo all’interno del quale sarà fissato il filo (elastico) per la realizzazione delle controventature.​

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La preparazione degli interni.

 

Il lavoro di preparazione continua con assottigliare le pareti delle semi fusoliere in corrispondenza con l’abitacolo. Successivamente dovrò asportare i pannelli di accesso e ripassare le pannellature. Gli incastri nella zona anteriore non combaciano "al decimo di millimetro" ma dovranno essere oggetto di aggiustamenti. In fondo, è sempre un kit con oltre quarant'anni sulle spalle...

Utilizzando alcuni pezzi di nastro Dymo come guida, ho inciso i pannelli della fusoliera con lo Scriber fino a staccare quello che è lo sportello di accesso all'abitacolo. Il set AirWawes in fotoincisione fornisce anche gli sportelli di accesso, ma penso che mi procurerò lo quelli in styrene della Quickboost, in realtà progettati per il nuovo Gladiator Airfix. Se non sarà troppo difficile adattarli per l'Heller, ne utilizzerò uno appunto per questo kit e in un futuro non troppo lontano (spero), l'altro per l'Airfix. Next step: incidere le pannellature.

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Foto a destra: il lavoro di incisione delle pannellature ed evidenziazione dei rivetti si può considerare in buona parte concluso.

Next step: gli interni.

Foto a sinistra: ecco gli interni del Gladiator realizzati con il discreto foglio in fotoincisione della AirWawes.

La paratia blindata dietro il sedile del pilota deve essere verniciata in H78 (verde anticorrosione). A proposito del sedile, quello che si vede in foto è stato completato con pezzi di plasticard partendo da un vecchio "esemplare" Airfix proveniente dal magazzino ricambi. L'originale Heller non aveva una forma errata, ma era troppo piccolo e adatto a un pilota bambino più che un adulto...

Il pannello strumenti è stato realizzato con tecnica "mista", ovvero plasticard e fotoincisione, per dare allo stesso la conformazione in 3 elementi separati (pannello centrale e pannelli laterali) che era tipica del Gladiator. Nella foto successiva si vedono gli interni incollati alla semifusoliera sinistra. Manca la paratia posteriore che sarà aggiunta successivamente.

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Nelle foto a destra: arrivano l'ala inferiore e i timoni orizzontali di coda. Successivamente, con l'aiuto di carta assorbente e Maskol si "sigillano" gli interni per la verniciatura con il fondo in grigio medio H64.

Come mimetica ho scelto una della proposte della Print Scale che è avvalorata da foto e profilo presente sulla Monografia Warpaint n° 37 dedicato al Gladiator (vedi foto sotto). 

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Nelle foto a sinistra: si imposta la mimetica superiore a 2 toni (Dark Green su Ocean Grey) effettuata con colori a smalto Humbrol. Durante le fasi di mascheratura il secondo supporto da sinistra dell'ala superiore si è spezzato e dovrà essere incollato successivamente. Le superfici inferiori sono state invece verniciate con il Medium Sea Grey (sempre a smalto Humbrol).

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Nelle foto a destra: è l'ora delle decal. Nella seconda foto si nota l'aggiunta del cofano motore. Sono state aggiunte anche le ruote del carrello principale, anche se non visibili in foto.

Next steps: l'evidenziatura delle pannellature con i colori ad olio e le controventature, prima di montare il canopy e gli ultimi dettagli.

Nella foto a sinistra: si vede in secondo piano il Gladiator in "cabrata" per consentire il fissaggio delle controventature. E' anche visibile il "weathering" delle superfici inferiori, Mi sono procurato su ebay due rocchetti da 200 m rispettivamente di nylon elastico da 0,25 e da 0,2 mm con i quali realizzare le controventature, ma fino ad ora si è rivelata un'impresa piuttosto ardua. Nella parte bassa a sinistra della foto è fisibile la fusoliera dell'Heller Sbc-4, la cui realizzazione procede in sordina e di cui parlerò a breve (spero) sulla pagina dedicata di questo sito (cliccare qui).

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Nelle foto sotto: anche il Gladiator è finalmente completato: il lavoro più lungo e oneroso sono state le controventature, realizzate alla fine con sempre affidabile sprue stirato. Il cavo dell'antenna è stato invece realizzato con il nylon elastico da 0,1 mm, come per i modelli precedenti. Come scritto sopra, l'attività modellistica procede con un altro kit Heller, il "Cleveland"...

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