Quando nei lontani anni '80 del secolo scorso volli "specializzarmi" nella riproduzione in scala 1/72 degli aerei della RAF e della Regia Aeronautica che presero parte al secondo conflitto mondiale, mi resi presto conto della difficoltà di disporre, in particolare per gli aerei italiani, di kit dignitosi.
Come è noto, la più corposa produzione di aerei italiani era concentrata in due Aziende, molto legate tra di loro, ovvero la Supermodel e l'Italeri, che scelsero di non pestarsi i piedi a vicenda, dopo il Fiat G.55 dello "scisma". Le due Ditte diversificarono le loro proposte, riuscendo ad offrire un più che discreto assortimento di aerei italiani tra caccia, ricognitori, bombardieri e idrovolanti. Buona parte di quei kit è ancora a listino, ma gli stampi quasi inalterati a distanza di (più di) quarant'anni dalla loro realizzazione, non possono oggi competere (linee e dettagli non sempre precisi, pannellature in rilievo, interni scarni) con le realizzazioni più recenti.
Insieme con queste due coraggiose aziende italiane, ben consapevoli che le loro riproduzioni avrebbero con difficoltà superato i confini nazionali, voglio ricordare la Delta, sempre italiana, che realizzò nel 1973 un Macchi Mc 205 dalla qualità di stampa piuttosto artigianale e "giocattoloso" (con carrelli retrattili e canopy apribile) ma ancora oggi molto apprezzato per la corretta riproduzione delle purissime linee del caccia. Il kit prevedeva un discreto seggiolino e un pannello strumenti da completare con decal (anche per la strumentazione laterale); le pannellature erano parzialmente incise.
La Delta produsse anche un Campini Caproni a reazione che ha avuto l'indiscusso pregio di essere l'unico per molti anni (oggi un nuovo kit a lui dedicato è stato commercializzato dalla Valom), un altrettanto (ancora) unico ma piuttosto approssimativo Macchi Mc 72 e infine il Siai S 55 X dei record di traversata atlantica di Italo Balbo, anch'esso piuttosto semplificato ma mai più riprodotto.
Accanto a questi "orgogli" nazionali, "a quei tempi" si trovava ancora, anche se ormai la Frog era già fallita, l'ottimo Macchi Mc 202 (oggi degnamente rimpiazzato dall'Italeri e dall'Hasegawa), il mediocre Fiat G. 50 dell'Airfix (non più a catalogo ma ancora reperibile e purtroppo senza eredi annunciati), i pari mediocri Fiat CR 42 e Macchi Mc 200 della Revell. Il Fiat CR 42 non è più in produzione (ma sopperiscono l'ottimo Italeri e il buon Pavla); il Macchi Mc 200 è ancora a listino Revell accanto all'AML che è uno Short Run anche piuttosto "rustico" e quindi per esperti e allo Special Hobby, anch'esso Short Run, meno ostico dell'AML, ma che è una Serie 1, definita dalla SH "bubble canopy".
Chissà quando avrò tempo e voglia di realizzarlo (il solo pensiero della mimetica a "chiazze" a tre colori mi fa venire i sudori freddi)... Nel frattempo, messo a confronto con i disegni in scala in mio possesso (da Ali e Colori n° 2 dedicato appunto al Macchi Mc 200), mi sembra una riproduzione molto fedele. Altrettanto non può dirsi per il cinquantenne Revell, che appare impreciso e sottodimensionato in vari punti (la fusoliera è più corta di un paio di mm e i piani di coda sono molto più piccoli di quanto dovrebbero essere - per non parlare dell'elica con l'ogiva che c'era solo sui primissimi esemplari). Del vecchio Revell si potrebbe salvare solo il motore, unico vero punto debole dell'Hobby Boss. Per concludere: un kit "easy" da considerare come un'ottima base di partenza (le pannellature già incise agevolano parecchio la realizzazione).
AG 2014