Tra le novità presentate nel 2014 ci sono ben due scatole dedicate a uno dei più famosi aerei da addestramento della Seconda Guerra Mondiale, rimasto in servizio alla RAF fino al 1952, che raggiunse la ragguardevole produzione di 7.000 velivoli, dei quali oltre 4.000 servirono per il battesimo del volo di molti piloti durante la WWII. Alcuni esemplari sono ancora in grado di volare ai giorni nostri, partecipando spesso alle manifestazioni aeronautiche di tutto il mondo. Anche in Italia sono presenti alcuni esemplari perfettamente funzionanti appartenenti a collezionisti privati.
Aggiornamento: nel 2018 l'Airfix ha deciso di sostituire le due proposte Serie 1 con una nuova Serie 2 (con identico kit ma nuove decal).
Prima di questi due kit, identici tranne nella livrea, come scriveremo dopo, esisteva un vecchio kit Airfix (sempre Serie 1) risalente ai primi anni '50 (1953). Una ventina di pezzi in tutto, pilotini compresi, ma era complessivamente più riuscito e curato di molte analoghe realizzazioni Airfix di quegli anni. Ben fatto il dettaglio superficiale delle superfici telate e privo di segni di estrattori. Il flash era presente ma facilmente eliminabile. Data la scarsità di pezzi, inoltre, il montaggio non comportava particolari difficoltà e gli accoppiamenti erano abbastanza accurati, soprattutto tra fusoliera e ala inferiore. Gli interni erano ovviamente inesistenti, ma con un po' di lavoro aggiuntivo, il risultato finale era sicuramente dignitoso.
Il nuovo Tiger Moth Airfix è composto da 42 parti (trasparenti e pilotini compresi). Dalle foto a destra (prelevate dal sito Airfix England) si evince l'ottima qualità complessiva del kit, realizzato in styrene grigio chiaro in tre stampate, più una per i trasparenti. Gli interni sono ben dettagliati, comprendendo i pannelli strumenti (da completare con le corrispondenti decal), pavimento, cloche e struttura e comandi sull'interno delle fusoliere (purtroppo è presente qualche segno di estrattore ma a fusoliera chiusa dovrebbe essere poco visibile). Personalmente eviterei di utilizzare i due pilotini "fratellini gemelli" che mi ricordano i kit Airfix di un tempo, ma ogni modellista è ovviamente libero di fare le sue scelte (il pilota seduto al posto posteriore è addirittura privo di piedi...). Naturalmente i dettagli si possono completare con le varie proposte in fotoincisione già disponibili in AfterMarket (per fare un nome noto, Eduard, che comprende cinture di sicurezza, pannelli strumenti e intelaiatura interna, più varie parti esterne). Gli accoppiamenti sono praticamente perfetti; le istruzioni sono in bianco e nero e a colori, nel senso che è evidenziato (con un colore rosso mattone) la fase che si sta assemblando in quel momento. Stranamente le ruote non sono "appiattite" come in altri kit recenti della casa e si dovrà intervenire "di bisturi".
Per chi non si accontenta della scala 1/72...
Del vetusto (ma ancora reperibile) Smer 1/48 (vedi foto sopra a destra), dico solo che è un kit composto da 34 parti e decal per 2 versioni (Raf e Svedese), risalente alla fine degli anni '50 ma ancora in grado di fornire una riproduzione dignitosa, soprattutto se completata con la tiranteria tipica dei biplani.
AG 2018