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NORTH AMERICAN MUSTANG P-51 B/C in RAF Service (Mustang III)

Il P-51 B/C Mustang in kit oggi (2015).
Scala 1/72
ACADEMY
Iniziamo dall’Estremo Oriente (Corea del Sud): il kit Academy è del 1999. E’ composto da tre “sprue” di styrene grigio, con pannellature incise e senza difetti di stampo, più una di trasparenti; quest’ultima propone i due diversi canopy, con quello “americano” in versione chiusa e aperta. L’unica stranezza degli stampi è la fusoliera, che è in quattro parti, con la parte posteriore separata  (vedi Foto a destra). Si dovrà prestare particolare attenzione in fase di montaggio per non lasciare visibili e antiestetiche giunzioni. Il foglio Decals è grande quanto la scatola, quindi piuttosto ricco, e offre tre livree, due USAAF (di cui 1 con le invasion stripes) e una RAF. Peccato che le decals RAF non siano molto centrate e inoltre sono stampate a strati piuttosto spessi quindi non sono molto propenso ad utilizzarle. Peccato… A parte questo particolare, il kit è più che soddisfacente e preciso nelle linee.  
Nota: sull’illustrazione della scatola Academy è riprodotto il P-51B con il canopy a bolla (Malcom Hood). 

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Revell 
Anche il kit Revell è piuttosto recente: le istruzioni portano la data 1998. Il kit è composto da 45 pezzi di plastica verde oliva + 2 pezzi trasparenti (“bubble” canopy in pezzo unico e faro d’atterraggio alare). Il Mustang Revell sarebbe un buon kit, con gli interni ben riprodotti, ma ha il difetto di avere una fusoliera troppo lunga (parte del cofano motore). Tralasciando questo (importante) dettaglio, i pezzi si assemblano bene e senza richiedere stucco/cianacrilato nelle giunzioni.
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Hasegawa
La casa giapponese ha realizzato nel 1992/1993 diverse scatole dedicate alle varie versioni del P-51B, e ne esiste una specifica per il Mustang Malcom Hood.  Il problema è che TUTTI questi kit hanno la forma dell’ala sbagliata, perché è quella del P-51D, che l’Hasegawa aveva realizzato già negli anni ’80. Per il resto, si trovano pannellature finemente incise (in perfetto stile Hasegawa); gli interni sono essenziali (decal).
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HOBBY BOSS
Nella foto a sinistra l'Easy Assembly Authentic Kit del P-51B/C.
La Hobby Boss dedica due scatole al P51 B/C, una con solo decals a stelle e strisce e una con decals anche RAF (D-Day), che forniscono sia la cappottina standard che la Malcom Hood, entrambe però disponibili solo chiuse (in pezzo unico). Nonostante sia un kit “easy”, i pezzi che lo compongono non sono pochi (41) e sono forniti ben tre diversi carichi alari: serbatoi, bombe e rastrelliere lancia-razzi. La fusoliera e le ali sono in un pezzo unico (ognuno) ma il dettaglio è più che buono e il kit si monta facilmente. Le decals, come detto sopra, sono per due versioni, una RAF e una USAF. Stranamente la HB nomina sulla scatola P-51 "B" la versione solo USAF e P-51 "C" la versione USAF/RAF. 
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ZTS/InTech/MisterCraft 
Tre scatole del P-51B Raf (MkIII) di produzione cino-polacca con identico contenuto (tranne le decals).   Il kit è molto recente: risale a pochi anni fa. Dalle foto degli "sprues" mi è sembrato un kit dignitoso, anche se con qualche sbavatura di stampo. Il canopy (solo Malcom Hood) è in pezzo unico. Costa  poco…  
Nota: tra le decal proposte dalla Minicraft c'è il Mustang SZ A polacco che è la livrea che ho scelto per il P-51 B Monogram che ho realizzato.
Monogram 
E' il kit utilizzato per l’articolo.  Si tratta di un kit decisamente obsoleto anche se ancora prodotto, che i "nostalgici" lo possono reperire su E-Bay a prezzi non "stellari" o in "abbinata" con un altro "veterano" della Monogram (vedi sotto). L’edizione del “package” che posseggo e che ho utilizzato, è del periodo 1973-79, ma il kit risale al 1967. Il Mustang è stato realizzato dalla Monogram in 1/72 “rimpicciolendo” l’ottimo (per quegli anni) kit 1/48 della stessa casa. Tra i kit esistenti in questa scala, è il più preciso, ma bisogna fare i conti con le pannellature in rilievo e una certa povertà di dettagli. Il seggiolino è ben riprodotto (insieme alle cinture di sicurezza) e il pannello strumenti è una decal. Il canopy è suddiviso tra parabrezza e elemento centrale unito con la parte posteriore; quindi se si vuole realizzare l’abitacolo aperto (o utilizzare la Malcom Hood fornita) bisogna separare la parte centrale con un seghetto. Gli attacchi per le bombe sub-alari sono piuttosto approssimativi, e infatti ho deciso di rimuoverli, come troverete descritto più avanti. Le prese d’aria ventrali sono chiuse, ma non è un grosso lavoro aprirle per renderle più realistiche. Gli scarichi motore sono in un pezzo unico con le semifusoliere e sono sporgenti mentre sui Mustang RAF  erano incassati.
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Accurate Miniatures
Due kit completi! Valore speciale! Così recita la scritta evidenziata in fondo a destra sulla copertina. A destra la proposta della Accurate Miniature che offre due vecchie glorie in scala 1/72: il Mustang P-51 B e il Curtiss P-40N della Monogram. Il P-51B è (a parte il colore e la basetta) identico a quello descritto sopra; il Curtiss P-40 N è dello stesso periodo (anni '60) ma è meno accurato come dettaglio del Mustang.
Il foglio decal è ridotto all'osso: una sola versione per entrambi i soggetti.
E' quindi da considerare come una proposta (interessante) per collezionisti e principianti. 
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Scala 1/48
Tamiya

Anche per la scala superiore 1/48 iniziamo dall’Estremo Oriente: nella foto a destra, una delle proposte Tamiya dedicate al P-51B 1/48.  Il kit porta la data del 1995; la precisione e la qualità degli stampi sono indiscutibili, ma gli interni sono poveri per la scala. I flaps sono separati, quindi possono essere montati in posizione di “riposo”.  In questo kit sono presenti la Malcom Hood e il canopy standard in versione aperta o chiusa, più serbatoi supplementari e bombe. 
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Accurate Miniatures


 

Ho letto recensioni entusiastiche di questo kit e per chi preferisce la scala 1/48 è  indiscutibilmente “the best”  P-51B. Detto questo, le uniche cose da aggiungere sono che il Mustang Accurate Miniatures, come l’Academy, ha la fusoliera divisa nella parte posteriore; gli interni sono ovviamente molto dettagliati e precisi e sono presenti tutti e due i canopy (normale e bubble, in pezzi separati).

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Revell 

 

La Revell propone diverse scatole dedicate al P-51, più o meno recenti. Nuovissima (le istruzioni portano la data del 2013) dovrebbe essere quella riportata nella Foto accanto e dedicata al Mustang RAF (o Mustang III). Il kit è composto da ben 83 pezzi e il dettaglio interno ed esterno è molto buono. I flaps (come nel Tamiya) sono separati; non so però dire se le linee sono precise oppure no (quello in 1/72 ha la fusoliera troppo lunga);  nei forum, il principale l’oggetto del contendere è il pavimento dell’abitacolo che nelle versioni Merlin powered era di legno curvo e non di metallo… in questo kit sembrerebbe corretto (curvo).  L’unica stranezza è la parte centrale del canopy è in pezzo unico con il parabrezza, quindi se si vuole lasciare l’abitacolo aperto si dovrà intervenire “chirurgicamente” (o sostituire con un vacuform).

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ICM 

La proposta della Ditta Ceca è molto interessante e completa a un prezzo conveniente, intorno ai 20€. Oltre alla offerta dei diversi tipi di canopy, ha i flap separati e serbatoi alari.  La qualità generale e il dettaglio sono sicuramente buoni, ma si deve fare i conti con qualche ritiro superficiale della plastica.
Pro Modeler 
 
Il kit Pro Modeler è realizzato sugli stampi aggiornati del (vecchio) Monogram e risale al 1996, un anno prima che la Monogram si fondesse con la Revell. La qualità è adeguata alla scala “intermedia” (pannellature incise, interni completi) e il costo è contenuto, intorno ai 25 € (su ebay). Anche questo kit riprende la particolarità dei vecchi kit Monogram: il canopy "USAF" è separato dal parabrezza ma è unito ai vetri posteriori e se si vuole utilizzare la Malcom Hood bisogna intervenire “chirurgicamente” per separarli. Le decals sono per tre versioni.
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Monogram

Come anticipavo descrivendo il Mustang Monogram 1/72, questo è il “modello” utilizzato per la scala inferiore. Trattandosi di un kit con quasi 50 anni sulle spalle, non c’è molto da dire: le pannellature sono in rilievo e il grado di dettaglio dell’abitacolo è praticamente lo stesso di quello della scala 1/72. Tuttavia, è ancora un buon kit di partenza e preciso nelle linee generali.
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Scala 1/32
Trumpeter 

Data la scala, è possibile riprodurre con dovizia di particolari questa versione del Mustang e Trumpeter non delude certo: in tutto sono 292 pezzi, con le ruote in vinile e fotoincisioni, ma tutta questa abbondanza non è esente da critiche. I difetti sono dovuti agli stampi, che utilizzano alcune parti realizzate già per la versione D e che sono diverse (porte carrello, posizione delle luci di navigazione, pannello strumenti e altri piccoli dettagli). Sono "pecche" gestibili, ma in 1/32 si notano.
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Revell
Il kit è "anzianotto": risale ai primi anni ‘70. Le pannellature sono ben fatte ma in rilievo e i pezzi (e quindi i dettagli) non sono tanti. C’è anche il motore, ma riprodotto piuttosto grossolanamente. Contando gli anni che ha sulle spalle, bisogna fare i conti anche con qualche sbavatura dello stampo. Per ricavare un Mustang decente, bisogna quindi lavorare un po’… Il canopy è in pezzi separati, ma è fornita solo la Malcom Hood. Le decal sono nuove e ben fatte (in Italia): sono per due versioni (USAAF e RAF) e includono gli stencils.
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Scala 1/24
 Non esistono ad oggi riproduzioni del Mustang P-51B/C in questa scala.
Il P-51B Monogram (1/72).  

Nella Foto a destra è visibile il contenuto del kit; i pezzi non sono tanti ma ben fatti anche considerando che lo stampo ha quasi 50 anni. Alcuni pezzi sono stati già separati dallo sprue e sono conservati nella "solita" scatola trasparente dei formaggini.    Le ali sono state già incollate, le pannellature parzialmente re-incise e i flaps sono stati riposizionati in posizione di “riposo”; le prese d’aria ventrali in fusoliera sono state aperte.    Devo asportare l’orrendo collimatore in pezzo unico con la relativa brutta consolle sotto il parabrezza che sarà rimpiazzata a tempo debito da un lamierino sagomato (recuperato dallo “sprue” di un set in fotoincisione della Eduard) e, nella parte posteriore dell’abitacolo, il “grumo” di styrene che voleva riprodurre (anche) la radio. Ho acquistato il kit in fotoincisione della Eduard per il P-51B Revell, che fornisce alcuni strumenti e poco altro: spero che riesca ad utilizzarlo al meglio per dettagliare gli interni inesistenti (il seggiolino del kit è una buona base di partenza, anche se è tutt’uno con le cinture di sicurezza, ma nel set in fotoincisione sono forniti il corretto frame e le cinture di sicurezza).    
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Nella Foto a sinistra sono visibili le due semifusoliere del Mustang Monogram: è ben riprodotta la linea sinuosa del caccia statunitense. Sono state aperte le prese ventrali e rimosso il “simulacro” del collimatore e, per il momento solo su una semi fusoliera, l’apparecchio radio alle spalle del pilota che dovrà essere ricostruito. Considerando l’anzianità del kit, il dettaglio superficiale, anche se in rilievo, è lodevole. Lascia perplessi la scelta di realizzare gli stampi della fusoliera in modo asimmetrico: il timone verticale è riprodotto integralmente solo sulla fusoliera destra. Spero che l’incastro non lasci uno scalino troppo evidente. Inoltre gli scarichi motore, che potrebbero anche andare bene, sono stati stampati sporgenti, ma quasi mai erano così sui Mustang RAF (vedi Foto). Provo ad intervenire di “bisturi” anche lì…
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Finalmente ho completato la noiosissima fase della incisione delle pannellature. In realtà non avrei terminato, ma il lavoro di fino lo completerò quando avrò unito le semifusoliere; il kit ha ottimi accoppiamenti, ma parliamo di uno stampo di quasi cinquant’anni fa e saranno necessari interventi di pareggiamento delle superfici e quindi dovrò rimettere mano alle incisioni. Adesso mi posso dedicare a una fase molto più creativa e interessante per me: l’elaborazione degli interni. Il kit in fotoincisione della Eduard (per il Mustang Revell) non è molto ricco (ma costa anche poco…) e quindi ho utilizzato le ottime Stripes della Evergreen per riprodurre la struttura interna e pezzetti di sprue e di plasticard per gli strumenti. Anche l’apparecchio radio è stato ricostruito facendo ricorso a pezzi di magazzino e plasticard. L’unico elemento in fotoincisione finora utilizzato è il gruppo comandi sulla semifusoliera sinistra, a mio parere sottodimensionato dal riscontro fotografico, che ho posizionato sulla parete frapponendo uno spessore sagomato di plasticard. La verniciatura di fondo (parzialmente abrasa)  è stata data come "provinatura" per vedere l’”effetto che fa”.
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Nella Foto a sinistra gli interni quasi completati, molto "old style" (plasticard & sprue). Sono stati aggiunti la piastra antiproiettile alle spalle del pilota, il pannello strumenti (in fotoincisione Eduard da assemblare), la pedaliera (sempre in fotoincisione) e la cloche (scratchbuilt). Il seggiolino, completato con la seduta e le ottime cinture in fotoincisione della Eduard, sarà istallato a fusoliera chiusa per garantire il giusto centraggio. Ieri sera stavo chiudendo le fusoliere, ma mi sono accorto che l'apertura sotto l'elica che dovrebbe riprodurre la presa d'aria dei carburatori, lasciava un vuoto eccessivo. quindi ho ristaccato tutto e ho parzialmente colmato la fessura con il supporto per l'elica dell'Hurricane Heller (che non avevo utilizzato) opportunamente sagomato.
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Nella Foto a destra si vede la fusoliera "in chiusura", cominciando dalla parte anteriore. Preferisco procedere a step per non deformare o peggio incrinare lo styrene degli stampi, particolarmente vetroso quindi fragile. Si notano in foto l'ottimo pannello strumenti della Eduard e la pedaliera in fotoincisione, attorniato dal resto della strumentazione realizzata per la maggior parte "a mano" con plasticard e sprue.
Sul pannello strumenti dovranno essere incollati, a montaggio ultimato, la paratia superiore, già sagomata utilizzando un pezzetto di lamierino da fotoincisione e il collimatore, che proviene dal kit Heller dell'Hurricane, perfetto per la sua forma squadrata, da completare con un quadratino di acetato trasparente. Anche il seggiolino  sarà montato successivamente.
Si nota nella foto che un pezzettino di styrene della semifusoliera destra (dietro la piastra antiproiettile) si è spezzato e dovrà essere  ricostruito con plasticard/sprue.
Nella Foto a sinistra è visibile la fusoliera "chiusa" tenuta ferma da due morse di plastica. Dietro la piastra antiproiettile è stato incollato un rettangolino di plasticard che dovrà essere ulteriormente sagomato per ricostruire il pezzetto di styrene della semifusoliera destra che si è rotto. Dalla foto si vede che l'accoppiamento tra le due semifusoliere nella parte superiore è più che buono e sarà necessario solo un piccolo ritocco con il cianoacrilato. Per quanto riguarda la "pancia", la situazione non è così rosea: le due parti che compongono la presa d'aria ventrale non combaciano e sono leggermente svergolate ma penso che con una discreta dose di cianoacrilato riuscirò a pareggiare anche questa parte. Nella parte anteriore, quasi in corrispondenza con l'alloggiamento dell'elica, si nota una spaccatura: durante l'incollaggio lo styrene vecchio di quarant'anni si è crepato ma il danno è per fortuna contenuto e ci si può rimediare con una goccia del solito cianoacrilato e una passata di carta abrasiva. una volta pareggiati gli accoppiamenti, si dovrà reincidere le pannellature che si saranno rovinate per la carta abrasiva.
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Foto a destra: al Mustang sono comparse le ali... alcune parti sono state già lisciate (vedi zona superiore del cofano motore) così come buona parte della "pancia". Ulteriore rifinitura sarà effettuata una volta colmate con cianacrilato le poche fessure nell'accoppiamento tra ali e fusoliera e lisciate di conseguenza. Il vano carrelli è anche da completare, naturalmente... Una leggera mano di grigio di fondo sugli accoppiamenti mi aiuterà a capire se è tutto ok o c'è bisogno ancora di un'altra passata di carta abrasiva.
Nello sfondo dela foto che ritrae il Mustang frontalmente si vede la copertina dell'ottima Monografia della Delta Editrice dedicata al Mustang (tutte le versioni), corredata di ottime foto (anche a colori) e profili al tratto e a colori. non ci sono i disegni in scala, ma va bene così...
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Foto a sinistra: una leggera passata di grigio medio acrilico Puravest evidenzia la scomparsa di segni di giunzione sulla fusoliera. L'attaccatura ali-fusoliera, leggermente corretta con un filo di cianoacrilico dato con uno stuzzicadenti, è quasi ok; ci vorrà solo un'altra passata di carta abrasiva a grana fine e il lavoro sarà finito. Anche nella zona inferiore il cianacrilato combinato con la carta abrasiva ha compiuto il suo dovere e non c'è bisogno di fare altro. Nella foto si nota l'aggiunta dei timoni di profondità (quello destro già pareggiato con il cianoacrilato) e i flaps rimossi per essere nuovamente incollati in posizione di riposo. Passo successivo: ho messo mano ai vani carrelli, riproducendo la struttura interna con sprue stirato e strisce Evergreen. Una mano di grigio di fondo prepara la verniciatura finale con il giallo cromo.
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Foto a destra: dopo una bella lavata con acqua e sapone, ci si prepara per la mano di grigio di fondo mascherando con il Maskol l'abitacolo e i pozzetti carrello. Dovranno essere mascherati anche il faro di atterraggio sulla semiala destra e la presa d'aria ventrale.
Foto a sinistra: la prima mano di grigio di fondo (Puravest), dato con il recentissimo acquisto, aerografo Fengda a tripla azione da 0,25 mm., evidenzia le pannellature reincise e la linea essenziale e pulita del Mustang. La vernice acrilica asciuga abbastanza in fretta, ma preferisco non toccare il modello prima che sia passato almeno un giorno. Da un veloce controllo, qualche punto andrà sicuramente ripassato con la carta abrasiva (ma il grigio di fondo serve a questo). Dopo la parte superiore, il grigio di fondo è arrivato anche nella parte inferiore: complessivamente è quasi ok; la zona carrelli richiede qualche "ripasso" così come la parte estrema del muso (verso l'elica) per qualche pannellatura re-incisa da "rimettere in riga".
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Foto a sinistra: dopo quasi due settimane i flaps (in posizione abbassata) sono finalmente tornati al loro posto. Il loro riposizionamento è stato alquanto problematico, perchè le "luci" tra fusoliera e flaps non erano proprio perfette (il taglio "amatoriale" comporta piccole ma fastidiose tolleranze). La mano di grigio fondo è completa e si può quindi procedere alla tinteggiatura finale (con smalti Humbrol). Ho acquistato un foglio Decal aftermarket della Techmod che riproduce Mustang con piloti polacchi (la Techmod è appunto polacca) e prevede 3 colorazioni "mimetiche" Ocean Grey/Dark Green/Medium Sea Grey e una Aluminium. Tra le tre mimetiche ho scelto quella che ha parte anteriore del muso dipinta di bianco  e la fascia in fusoliera sky, ma ha anche le strisce (bianche) sulle ali e sugli alettoni. il foglio decal fornisce sia la fascia in fusoliera che le fasce alari e sui timoni bianche. Quest'ultime però ho qualche ritrosia ad utilizzare perchè le loro dimensioni sono state ottimizzate per il Mustang Revell e non sono certo che vadano bene anche per il Monogram. 
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Foto a destra: utilizzando gli ottimi disegni a colori allegati alle Decal Techmod, ho disegnato con una matita morbida lo schema a due colori sulle ali e sulla fusoliera. Ho scelto l'esemplare SZ A (316a Squadriglia, Polish Air Force) pilotato dal Comandante di Squadriglia di origine Polacca Bohdan Arct Dopo aver mascherato la parte inferiore del mustang, Il primo colore (Ocean Grey) sarà dato a mano libera, con l'aerografo Fegda a bassa pressione. Poi sperimenterò il Patafix Uhu per realizzare le bande di Dark Green. Infine, con il bianco dovrò realizzare la fascia sulla parte anteriore. Per le fasce sulle ali e sui timoni proverò a fare una prova con quelle fornite, altrimenti mi dovrò "ingegnare" a dipingerle.
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Foto a sinistra: dalla posa "a bandiera" non si vede, ma l'Ocean Grey (HB5) è stato già dato (con l'aerografo a mano libera). Sullo strato di vernice asciutta ho modellato le strisce di Patafix Uhu per realizzare le bande di colore verde. La posa verticale è dovuta al fatto che ho dovuto stendere una chiazza di Maskol sotto il timone orizzontale destro e quindi il Mustang è a bandiera perchè il Maskol possa asciugare dov'è senza colare.
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Foto a destra: sempre ad aerografo è stato steso il Dark Green (una "miscela" di 2 colori Humbrol). Dopo la rimozione del Patafix dovrò rimascherare il muso per stendere lo strato di bianco che ricopriva tutta la parte anteriore (ogiva dell'elica compresa). Ho provato a realizzare con il nastro carta le bande bianche alari ma è piuttosto complesso (la scelta dei flaps abbassati ha complicato le cose). Farò almeno un tentativo con le decal fornite dopo aver finito la verniciatura (qualche ritocco è necessario) e aver dato uno strato con il trasparente lucido per facilitarne il posizionamento.
Foto a sinistra: la verniciatura è (quasi) completata; mancano le bande gialle sul bordo d'attacco alare. La parte anteriore del muso in bianco mi ha fatto sudare le famose sette camicie... nonostante la mascheratura con nastro carta, la vernice è riuscita a infilarsi da sotto e ho dovuto ricominciare daccapo con carta abrasiva e pennello a mano libera. Altra sfida saranno le bande bianche alari: come ho scritto sopra, proverò ad utilizzare le decal sperando di non doverle rifare a mano. L'Ocean Grey (HB 5) è lucido mentre il Dark Green è opaco: questo è il motivo della diversa finitura delle due tinte. Nell'abitacolo mancano ancora il sedile, la cloche e il collimatore.
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Foto a destra. Un altro passo avanti con la verniciatura: le bande gialle sul bordo d'attacco alare e uno strato di trasparente lucido Vallejo pro posa decal. Next step: cloche e seggiolino e (forse) collimatore. Le prime decal da provare sono le bande bianche, le più incerte (sono state dimensionate sul Mustang Revell). Speriamo bene...
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Foto a sinistra. Sono stati aggiunti il seggiolino (ottenuto da un "merge" tra quello fornito dal kit e le parti aggiunte in fotoincisione, comprese le cinture) e la cloche (che spunta appena sotto la palpebra in ottone del cruscotto). Il collimatore, realizzato con un pezzetto di plasticard e un rettangolino microscopico di acetato, sarà posizionato dopo le decal per evitare che maneggiando il modello, possa disintegrarsi.
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Foto a destra. Ho fatto la prima prova di posizionamento decal cominciando "da dietro". Durante le prove di fissaggio con la carta assorbente  la decal si è spezzata e ricomporla mi ha fatto sudare le famose sette camicie, con l'utilizzo di quasi mezzo litro di DecalFix.  Speriamo bene per le altre.
Foto a sinistra: vana speranza... le due decal sui timoni orizzontali e le due superiori sulle ali si sono spezzate. Quella sulla semiala sinistra (guardando il Mustang come in foto) si è anche frantumata in più parti costringendomi a un'operazione di ricostruzione, comprendendo l'utilizzo del bianco acrilico semilucido della Puravest per colmare le "cesure". Ovviamente la scelta di aver posizionato i flap in posizione abbassata ha complicato ulteriormente le cose. Non dò la colpa alla Techmod: le decal sono di buona qualità e realizzate sul Mustang Revell: è stata una scommessa pensare di utilizzarle sul Monogram senza problemi. Quelle sulle semiali inferiori, più corte, sono state ovviamente meno problematiche, così come i "moncherini" da attaccare sulle grembiolature del carrello.
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Foto a destra: la posa delle decal continua con le coccarde alari (superiori). Il timore di spezzare anche queste (con il serio rischio di non disporre, nel malaugurato caso, di sostituti) non mi ha fatto ricercare la perfetta aderenza e, in corrispondenza dei tiranti di comando degli alettoni (in rilievo sulle ali) le decal sono leggermente sollevate. Sarà anche molto divertente cercare di posizionare le "decinaia" di stencils fornite nel foglio decal Techmod...
Foto a sinistra: è stata aggiunta anche la banda sky in fusoliera. Anche in questo caso il posizionamento è stato alquanto problematico e la decal si è leggermente danneggiata proprio in corrispondenza del "dorso". Un piccolo ritocco con lo smalto Humbrol Sky (H23) ha rimediato al danno.
Dopo la pausa estiva, si continua con il lavoro di posizionamento delle decal sul lato sinistro della fusoliera (compresa la flag sul timone verticale). Codici di reparto e coccarda sono tre decal separate e il loro allineamento ha richiesto particolare attenzione. Nell'ultima foto che riprende le decal in fusoliera, si nota una leggera sbavatura sul fondo della fascia sky, che sarà corretta dopo aver posizionato il ruotino posteriore e i due sportellini relativi. 
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La posa delle decal continua ed è stato aggiunto qualche "stencil". Ne sono circa una trentina, quindi la conclusione è ancora lontana... Ho deciso di completare la parte superiore (ali e fusoliera) in modo da dare l'ulteriore mano di trasparente lucido per fissare le decal e in preparazione del weathering per poi passare alle superfici inferiori.
Ho anche aggiunto a due delle quattro pale dell'elica gli stencil, che consistono in una scritta bianca e nel logo del costruttore dell'elica (Hamilton Standard).
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Ho completato la parte superiore e posso passare alla "pancia" per aggiungere le decal mancanti. Quelle degli stencil sono sottilissime e appena si staccano dal supporto si arricciano tutte.
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Anche sotto il posizionamento delle decal è finito. Adesso una buona mano di trasparente lucido Vallejo per fissare le decal e per la fase di "weathering". Ad essa seguirà un'altra mano di trasparente opaco per stabilizzare i colori ad olio e infine potrò completare il montaggio.
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La fase di "weathering" (molto leggero) è completata ed è stato steso un leggero strato di Vallejo trasparente opaco per fissare i colori ad olio e la tempera. Lo step successivo prevede: collimatore, mirino e fissaggio del parabrezza e dei vetri posteriori. Poi carrelli, ruotino, sportellini ruotino, bubble canopy, etc. Un'altra "rognetta" sarà l'antenna, che nella versione "bubble canopy" era più indietro e a "frusta" (vedi foto accanto).
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E' arrivato anche il canopy: il parabrezza e i due vetri posteriori sono stati fissati con il Vinavil. Uso questa colla invece del Kristal Clear perchè macchia di meno della colla per trasparenti e gli eccessi si possono togliere facilmente con un cotton fioc inumidito. La bubble canopy è stata soltanto appoggiata per vedere l'"effetto che fa". Non visibili in foto, sono stati aggiunti gli sportellini del ruotino con tanto di microdecal sky (quest'ultima da fissare con un velo di trasparente acrilico opaco).
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Anche l'elica è stata incollata. Next steps: il canopy, il carrello, l'antenna e ovviamente la basetta.
P.S.: nella prima foto si nota dietro l'ala sinistra, tenuto "in piedi" da una pinza di plastica, un timone direzionale di styrene bianco.. Si tratta di uno dei due timoni del Tempest, che è stato ricostruito perchè mancante nel kit, partendo da quello di un vecchio Avenger Airfix. Se ne riparlerà nella sezione dedicata appunto al Tempest Matchbox.
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Ecco la basetta, realizzata con la solita cornice da fotografia. Il vetro è stato asportato e la "pista" di cemento è stata realizzata sul fondo di masonite, incidendo i bordi dei lastroni di cemento con il tagliabalsa e ripassando i bordi con la tempera nera per simulare l'asfalto di giunzione. L'erba è stata realizzata incollando grossolanamente del sale fino dipinto a tempera. le macchie di olio sono state realizzate con un mix a tempera di nero e marrone molto diluito e versato con un contagocce.
Il Mustang è quasi terminato: sono stati aggiunti il ruotino di coda e i pannellini di chiusura del vano. Sono stati aggiunti anche i carrelli principali ma mancano ancora i pannelli interni; è stata incollata la "Malcom Hood" e l'antenna a stilo posteriore. I fori delle mitragliatrici devono essere ripassati con la lima a coda di topo per rendere tondi i fori. Non è visibile in questa foto il tubo di pitot, aggiunto sotto l'ala destra. Più sotto le foto del modello completato. 
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Terminato il Mustang, si passa allo STUKA!!!

AG 2014