Il primo bombardiere Raf a 4 motori
Fino all'entrata in servizio dell'Halifax, la linea di bombardamento della Raf era composta da velivoli solo bimotori, come l'Avro Witworth Withley e il Vickers Wellington. Nel 1935 la Raf emise una specifica per un nuovo bombardiere quadrimotore che però doveva fare i conti con le dimensioni limitate degli hangar sugli aeroporti britannici. Obbligatoriamente le misure da rispettare erano: apertura alare massima di 30,50 m, la sezione centrale di fusoliera non doveva essere più lunga di 10,70 m e più larga di 2,44 m e la corda alare massima non doveva superare i 6,70 m. Le ditte che risposero a questa specifica furono l'Armstrong-Witworth con il prototipo AW.39, l'Handley-Page con l'HP.55 e la Vickers con il Type 284 Warwick. Quest'ultimo risultò il vincitore ma, per problemi connessi alla sua progettazione forse affrettata, non entrò in produzione. Nel 1936 l'Air Ministry rivedette le specifiche dell'anno prima per un progetto di bombardiere pesante quadrimotore e uno di bombardiere veloce bimotore. La commessa relativa al bombardiere pesante fu vinta dallo Short Stirling, mentre l'altra diede la vita al De Havilland Mosquito. La Handley Page presentò, in pratica fuori concorso, un suo bombardiere bimotore, l'HP56 equipaggiato con i Rolls Royce Vulture, che però risentivano di difficoltà di sviluppo e di scarsa affidabilità e dopo vari esperimenti, decise di frazionare ulteriormente i propulsori passando da 2 a 4 e adottando il Rolls Royce Merlin X, dando vita all'HP 57, ovvero all'Halifax. Il progetto fu subito approvato e la Raf ne ordinò 250 esemplari, ma dovette attendere fino al 13 novembre 1940 perché il primo esemplare, dotato di torretta dorsale Bouton Paul e ruotino di coda fisso, arrivasse ai reparti operativi.
Ho copiato da Wikipedia questo bellissimo disegno di comparazione tra lo Short Stirling (in giallo), l'Handley Page Halifax (in fuxia) e l'Avro Lancaster (celeste). Le sagome del Lancaster e dell'Halifax sono (quasi) sovrapponibili al 100% mentre "il brutto anatroccolo" Stirling li potrebbe contenere quasi per intero. Come appare chiaramente dal disegno, per tutti e tre i bombardieri, le dimensioni dell'ala e la relativa corda alare sono quasi identiche, perché vincolate dalla specifica ministeriale.
Se non fosse per le gondole e le ruote...
Ho acquistato il kit su Amazon (da un rivenditore inglese) per circa 26 € (spese di spedizione comprese) quindi a un prezzo più che accettabile. Aprendo l'imballaggio, sono rimasto sorpreso dalla scatola di notevoli dimensioni, che contende al gigantesco (ma non più a listino) Me 323 Gigant ltaleri e allo Short Sunderland della stessa casa il primato di "scatola più grande" per un kit in scala 1/72 che posseggo. Leggendo le indicazioni sulla confezione, si è presi da una sacra riverenza: quasi 42 cm di apertura alare e 30 cm buoni di lunghezza, grado di difficoltà 5 (il massimo) ma soprattutto 338 pezzi!!!. Aprendo la scatola, il contenuto ne occupa poco più della metà ma i ben 11 sprue di plastica grigio verde uniti al considerevole sprue di trasparenti, imballati ognuno in un blister trasparente, fanno rimanere decisamente a bocca aperta.
Le istruzioni prevedono ben 59 fasi di montaggio, anche se alla fine risultano incomplete (vedi dopo). Ottimo è il sistema di fissaggio delle ali alla fusoliera, che prevede due robusti longheroni di rinforzo per lato. Tutte le superfici mobili sono separate e possono essere quindi montate in posizione "mossa" (tranne i flaps che sono solidali alle ali, mentre sul sito revell.com sono indicati come se fossero a parte). Alcuni trasparenti, per essere montati in fusoliera, richiedono la preventiva asportazione di piccole parti già sagomate e sono forniti diversi pezzi in alternativa (eliche, radiatori, scarichi motore, etc.). Gli interni sono ben dettagliati, così come i vani carrelli e il vano bombe che prevede gli attacchi e relative 10 bombe di piccolo/medio calibro. Però le istruzioni, nonostante le 59 fasi, "dimenticano" di mostrare la loro sequenza di montaggio. Inoltre, i portelli del vano bombe sono stampati in un solo pezzo (pezzo 128) e, per montarli aperti, occorre agire "di bisturi". Il foglio decal delude un po': a tanta opulenza realizzativa la Revell poteva far corrispondere nel kit almeno una proposta in più (come era nel precedente Halifax, in pratica il rebox del Matchbox), mentre si è limitata a solo due. Tra queste la più interessante è quella con la livrea del Coastal Command, ovvero superfici superiori in Dark Slate Grey e Extra Dark Sea Grey e inferiori in bianco. La Revell riporta, nel foglio istruzioni, che la realizzazione del kit è stata fatta in collaborazione con il National Air Museum of Canada. Confrontando il kit con i disegni in scala in mio possesso (Aerodata International n° 7), le dimensioni principali (delle ali e della fusoliera) sono riprodotte correttamente ma, ad occhio, le parti che convincono di meno (che evidentemente non hanno beneficiato appieno della collaborazione di cui sopra) sono le gondole motori, decisamente troppo squadrate nella sezione trasversale. Anche le ruote del carrello principale, sottodimensionate, e le eliche non fanno onore al kit. Disponendo dell'Halifax Matchbox (risalente al 1979 e commercializzato fino a qualche anno fa anche con il marchio Revell), si potrebbe da questo "cannibalizzare" appunto queste parti, adattando le gondole con l'aiuto di stucco e/o cianacrilato. E' un bello spreco, ma non si può dire che il vecchio Matchbox fosse un capolavoro (anche se era dignitoso e costava poco). Io purtroppo ho solo il vecchissimo Airfix (lo stampo era del 1961), che è però un B. III (con motori radiali Bristol Hercules - quindi non utilizzabile) e di cui parlerò dopo. In alternativa al recupero pezzi dal kit Matchbox, si può acquistare il set in resina della Freightdog Models che contiene anche le eliche (non eccezionali nel kit Revell), le ruote del carrello principale, il ruotino e la parte frontale delle carenature motore (che però sono adatte solo al B. II).
L'Halifax della Matchbox (poi Revell).
Fino al 2014 era ancora a catalogo Revell l'Halifax realizzato dalla Matchbox nel 1979, nelle stesse versioni/sottoversioni offerte dal nuovo kit Revell. Nella sequenza di foto a destra sono visibili le due box art Matchbox e quella Revell, seguite dal contenuto del kit (nei tre colori originali Matchbox). Il kit, composto da circa 120 pezzi, come le altre realizzazioni della scomparsa divisione della casa inglese con la "scatola di fiammiferi", consentiva di realizzare una discreta riproduzione del bombardiere quadrimotore, ma nulla di più (pochi dettagli interni ed esterni, pannellature incise con il bulino, trasparenti lucidi ma spessi, decal ben stampate). Le versioni offerte dalle decal erano tre, una in più del nuovo kit e comprendevano quella del Coastal Command in comune tra vecchio e nuovo.
ll kit commercializzato dalla Revell prevedeva gli stampi in styrene uniformati al solo colore grigio chiaro opaco. A suo merito rimane la corretta forma delle gondole motori, particolare invece trascurato nel nuovo kit.
L'Halifax Airfix.
Fino al 2014 è rimasto a catalogo l'Halifax B.III realizzato dall'Airfix nel lontano 1961, insieme al coetaneo Short Stirling (che è stato più duro a morire, perchè è rimasto più a lungo a listino...). Il Lancaster invece, anch'esso di quegli anni, è stato riprogettato di recente e ha dato vita a un eccellente kit. Purtroppo il "nuovo" Halifax uscito nel 2014 - A06008A è ancora il vecchio kit, aggiornato solo nelle decal (le livree proposte sono due e differiscono solo per pochi particolari). Il vecchio kit, seppure abbastanza fedele nelle linee generali, è praticamente inutilizzabile: rivetti ovunque, dettagli molto semplificati (i motori sono solidali con le naca) e interni inesistenti. Per ricavare un modello decente bisognerebbe lavorare molto e a lungo; secondo me non ne vale la pena. Quindi conterei su un nuovo kit, che purtroppo si fa attendere...
Nella foto di sinistra, la box art risalente agli anni sessanta del vetusto kit Airfix. Con varie proposte è arrivato fino ai giorni nostri fino alla nuova scatola in foto ma dovrebbe essere sostituito da un nuovo kit (annunciato già da alcuni anni ma non ancora disponibile).
Per chi non si accontenta dei "piccoletti"...
E' disponibile il kit in scala 1/48 dell'Halifax B.III prodotto dalla Fonderie Miniatures (la stessa versione dell'Airfix nella scala minore). Il kit, risalente a una decina di anni fa (2004-2005) è in styrene "short run" con l'aggiunta di parti in resina (motori, scarichi, pannello strumenti e altre parti della strumentazione), metallo bianco (gambe carrelli, sedili, base torretta dorsale e altre parti) e fotoincisioni (cinture di sicurezza e piccoli dettagli vari). I trasparenti sono in gran parte vacuform e in piccola parte in styrene trasparente. Le parti in styrene opaco sono piuttosto grossolane e, a parte le pannellature incise, ricordano molto l'Halifax Airfix.
Date le notevoli dimensioni, l'assemblaggio ali/fusoliera è rinforzato da apposite strisce di styrene robusto. Il tutto a un prezzo intorno ai 100 $ (80€ circa). Per le dimensioni, il multi materiale e i non trascurabili difetti di stampaggio delle parti in styrene (presenza di flash e estrattori), siamo chiaramente davanti a un kit per modellisti MOLTO esperti (e con notevole disponibilità di spazio). Le istruzioni bilingue (inglese e francese) sono abbastanza chiare e le decal sono stampate su ben quattro fogli, uno più grande contenente le coccarde e tre più piccoli con i codici di identificazione e altre coccarde. Le versioni offerte sono ben tre, ma purtroppo tutte con la stessa mimetica (dark green e dark earth per le superfici superiori e black per le inferiori (una è praticamente identica a una delle proposte Airfix).
Nella foto di destra la box art del kit Fonderie Miniatures dell'Halifax in scala 1/48. A seguire le foto del contenuto (parti in styrene, resina, metallo bianco, vacuform, fotoincisioni e decal).
Avendo tempo e spazio, sarebbe una discreta sfida modellistica (che non credo però accetterò mai...).
AG 2017