AIRFIX Curtiss Hawk 81-A-2 (P-40 B Tomahawk)
Series 1 (scala 1/72) n° Catalogo: A01003 &
​AIRFIX Curtiss P-40 Warhawk 
Series 5 (scala 1/48) n° Catalogo A05130
 
 
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Chi accederà per la prima volta al mio sito e in particolare a questa Sezione Recensioni, si domanderà, vedendo la predominanza dei kit Airfix rispetto alle altre ditte, se ho qualche rapporto d’interesse con la Hornby, proprietaria del marchio Airfix. Devo (purtroppo) rispondere di no: ogni nuovo kit dell’Airfix che appare nel loro Catalogo e che mi interessa, comporta un “esborso” dal mio portafoglio, anche se tutto sommato contenuto. Devo riconoscere però che con l’Airfix c’è un “feeling” di lunga data: si può dire che sono cresciuto a pane e Airfix… Vedere oggi una così ricca e ben fatta proposizione di riproduzioni in scala di aerei che allora erano poco più che ridotti simulacri dei loro originali, non può che accrescere la mia curiosità di scoprire come sono fatti.

Un po’ di storia (modellistica)… 

 

Il Curtiss P-40 è un altro esempio di Caccia della Seconda Guerra Mondiale che nel passato (modellistico) ha subito alterne vicende e le Ditte produttrici di kit in scala non sempre gli hanno rivolto l’attenzione che secondo me meritava. L’Airfix realizzò molti anni orsono (1964) un “misero” P-40 E Serie 1 che è rimasto in listino per oltre trent'anni, beneficiando negli ultimi re-box solo di migliori decal.

Il Curtiss P-40 B della Frog invece, datato 1969, era un ottimo kit e lo sarebbe ancora oggi con un po’ di lavoro. Il Frog (cosa rarissima per l’epoca), offriva anche il pannello strumenti con gli indicatori in rilievo. La riprova del fatto che il kit Frog fosse riuscito bene è che il nuovo kit Academy lo ricorda molto: il sospetto sarebbe confermato in particolare dal confronto delle  semiali inferiori… Un’altra curiosità: il nuovo kit Airfix propone la stessa modalità della Frog di realizzare il canopy in tre pezzi, ovvero il parabrezza e vetro centrale uniti e i vetri posteriori separati. Questa soluzione nel 1969 aveva un senso perché la dimensione (soprattutto in lunghezza) del canopy, se stampato in un sol pezzo, avrebbe reso critico il posizionamento sulla fusoliera al minimo errore degli stampi, che erano scolpiti a mano e quindi soggetti a inevitabili tolleranze. Ma oggi, che la realizzazione degli stampi è assistita da sistemi cad/cam praticamente a errore zero, quest’accorgimento ha poco senso e costringe il modellista a realizzare il modello con il canopy chiuso (a meno di realizzare/acquistare un canopy vacuform). 

Anche le  successive (di qualche anno) proposte Heller (P-40 E), Revell (P-40 E) e Matchbox (P-40N) non aggiunsero alcunché di significativo. Bisogna attendere i primi anni ’80 per vedere un kit decente dedicato al caccia americano, e non poteva che chiamarsi Hasegawa (P-40 E).  Ha le pannellature incise finemente anche se gli interni sono piuttosto spartani (sedile, cloche e cruscotto = decal) come altre sue contemporanee proposte dal Sol Levante.   

Nel passato più recente si sono affacciate sul mercato diverse proposte (sempre dal Far East Asiatico): Academy (B, E, M/N), Trumpeter (B), AML  (Tomahawk I e II/B) con parti in resina e fotoincisioni, AZ Model (P-40 E in short run) con fotoincisioni del pannello strumenti, Hobby Boss (identica livrea della proposta Airfix), MPM (F – con la fusoliera allungata), Smer (K), Special Hobby (F, l’unico P-40 in scala 1/72 con il canopy separato e con fotoincisioni) e Sword (K, short run).

Veniamo ora alla proposta Airfix: il Curtiss P-40 B è disponibile (stranamente) solo nella Serie 1 ma avrebbe tutto il diritto di essere ascritto alla serie superiore. Le recenti proposte Airfix di aerei famosi vedono addirittura due packaging, Serie 1 e Serie 2 (o Serie 4 e 5, come nel caso del Fairey Swordfish). Gli stampi sono praticamente identici e le due confezioni differiscono solo per il numero di decal/versioni (1 nel caso della Serie 1, 2 per la Serie 2) . Nel passato invece, le produzioni Airfix Serie 1 e Serie 2 erano per lo più completamente diversificate oppure in Serie 1 finivano vecchie produzioni “declassate”.

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heller 266 p-40erevell curtiss p-40 ematchbox p-40 nhasegawa p-40 e
academy p-40 btrumpeter p-40 bcaz models p-40 eaml curtiss p-40 chobby boss curtiss p-40smer curtiss-p-40-k-1-72special hobby p-40fsword curtiss p-40 k
Gli stampi del P-40B sono in styrene grigio/azzurro molto chiaro, che mi ricorda MOLTO l’azzurro dei kit Airfix degli anni ’60 e '70... Pannellature incise, forse un po’ troppo per la scala, ma bisogna tener conto dello spessore della vernice: con gli acrilici dati in mani sottili risulteranno fin troppo evidenti mentre con gli smalti Humbrol sicuramente di meno.  Il numero dei pezzi totale (compreso il canopy) è 47; il dettaglio superficiale è ottimo: sono completamente assenti i ritiri della plastica o le sbavature (il cosiddetto flash). Gli interni prevedono un pavimento sul quale sono in rilievo i binari della pedaliera e l’incastro per la cloche e per il seggiolino. Sulle pareti laterali interne sono scolpiti, sempre in rilievo, la struttura e la strumentazione; il pannello strumenti è realizzato con una decal. Sul canopy suddiviso (male) in tre parti ho già scritto. Il kit prevede due set di ruote, un paio con la forma “a omega” per l’“effetto peso”, per l’aereo fermo a terra e un paio di ruote “tonde” per l’aereo in volo a carrello chiuso (anche se non è fornita la basetta come nei vecchi kit Airfix); i flabelli del radiatore sono disponibili chiusi o aperti. Il timone verticale di coda è separato dalle due semifusoliere (asimmetriche) e quindi può essere montato in posizione “mossa”. Le decal sono belle, anche se ho letto che l’azzurro delle coccarde non è proprio preciso e propongono una sola versione, ma niente RAF.
Il P-40 B è anche disponibile in una confezione “Starter Set” con pennello e colori e con una livrea RAF. Se vorrò riprodurlo in quella veste, mi dovrò procurare un set aftermarket di decal. Il vero punto debole del kit (non volendo considerare la stranezza del canopy) è l’elica, disponibile per i più esigenti (come me) in aftermarket (resina). C’è anche un set in fotoincisione pre-verniciato della Eduards per gli interni e altri particolari (versione “extended” e “limited”) più vari altri set in resina per scarichi, timoni, etc. Conclusione: a un costo tra i 6 e gli 8 euro (si trova facilmente “navigando” su internet), si porta a casa un ottimo modello che potrà essere ulteriormente migliorato con i kit in fotoincisione e i diversi accessori in resina disponibili in aftermarket. Alla fine sarà costato quanto un P-40 in scala 1:1, ma vuoi mettere la soddisfazione di superdettagliarlo? Peccato solo per il canopy, che non è disponibile in vacuform in aftermarket. 

Scala 1/48

 

Nel 2016 l'Airfix ha immesso sul mercato il nuovo kit nella "quarter inch scale" del P-40 B WarHawk, nella "ricca" (anche per il costo) Serie 5 (quella dei nuovi kit dello Spitfire Mk Vb e dell'Hurricane Mk I, per intenderci). Nel  2017 ha proposto sulla stessa base anche il Tomahawk, la versione RAF del P-40B.

La scatola di generose dimensioni (stante la Serie 5) contiene 106 parti. Il numero di pezzi (oltre il doppio del suo "fratellino" in scala 1/72) non sembra molto elevato, soprattutto se paragonato ai due "pariclasse" citati sopra, che possono vantare il 20-30% di pezzi in più. Ma è innegabile che il livello di dettaglio offerto da questo nuovo kit è alto, soprattutto per i ricchi interni realizzati "a vasca" da inserire nelle semifusoliere. Peccato per l'assenza delle cinture di sicurezza e per il pannello strumenti realizzato in rilievo ma da completare con una decal: l'Airfix si dovrebbe decidere a includere, almeno nella scala maggiore, un foglietto in fotoincisione per questi particolari importanti. Per la prima volta nella mia vita modellistica ho visto realizzare un kit nel quale gli alettoni sono solidali con la semiala inferiore e non sono realizzati o separati o stampati in due metà, superiore e inferiore, come si faceva "una volta". 

I timoni orizzontali sono stampati con le parti mobili separate, che a loro volta sono unite e quindi si possono montare "mosse" o tutte e due su o tutte e due giù (realisticamente corretto). Anche il timone verticale ha la parte mobile separata. Le ruote hanno l'effetto peso. I flabelli dello scarico si possono montare chiusi oppure aperti. Sono offerte due versioni di parabrezza e l'elemento scorrevole (quello centrale) può essere montato chiuso o aperto. Chi come me fosse (eventualmente) interessato a realizzare un P-40B in questa scala con la livrea RAF, deve procurarsi il kit A05133 dedicato al Tomahawk Mk II, che offre 2 livree R.A.F, di cui una Trop (Libia 1941). 
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AG 2018