(scala 1/72)
Ref. Catalogo: Nr. 03953
Ma come, la recensione dell'ennesimo Spitfire?
E' difficile rispondere in maniera "sensata" a questa domanda... Probabilmente lo Spitfire è il soggetto modellistico più riprodotto in tutte le scale e praticamente tutte le case produttrici di qualunque nazionalità esse siano, hanno a listino (almeno) una versione dello Spitfire.
Stranamente, fino al recente passato, a tanta "fama" modellistica non corrispondeva sempre una qualità realizzativa adeguata: in qualche caso, e non raro, le riproduzioni reperibili sul mercato, soprattutto nella scala 1/72, erano appena sufficienti o, al massimo, discrete riproduzioni del più famoso caccia della Seconda Guerra Mondiale. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che, stante la sua fama, fin da subito le case avevano realizzato kit ad esso dedicati e tali kit, di qualità non eccelsa, erano rimasti per molti anni tali e quali.
A titolo di esempio, rimanendo in casa Revell, mi ricordo con un certo raccapriccio un kit per le versioni iniziali di questo caccia, ovvero la Mk I e la Mk II, risalente al 1963, che è rimasto in catalogo per oltre trent'anni (fino al 1995) che, nelle intenzioni, consentiva di realizzare uno Spitfire Mk I o, in alternativa uno Spitfire Mk II ma, nella realtà, forniva una ben misera (e inesatta) riproduzione. Per mia sfortuna, ne acquistai una scatola alla fine degli anni settanta (del secolo scorso) che giace tuttora a prendere polvere, con il suo contenuto intatto, in un angolo della libreria a giorno montata sulla parete destra del mio box, dove conservo gran parte della biblioteca modellistica e dei kit acquistati negli anni.
Nella foto a sinistra si vede la box cover del kit Revell dello Spitfire. Sulla scatola non è specificato, ma il kit era relativo alla realizzazione (teorica) delle versioni MkI e Mk II. La qualità e la fedeltà di riproduzione erano molto basse, anche per gli standard di quegli anni.
Nel 1996 la Revell lanciò un nuovo kit dello Spitfire, relativo alla versione Mk Vb. Si trattava finamente di una produzione di buona qualità, con pannellature finemente incise e un buon dettaglio superficiale.
Gli interni sono più che dignitosi, con un sedile dotato di cinture di sicurezza a rilievo e le fusoliere che incorporano, sempre a rilievo, la struttura e l'equipaggiamento dell'abitacolo. Il canopy, della forma corretta, é però in un pezzo unico. Il foglio decal, prodotto dalla Cartograf, è di ragguardevoli dimensioni (data la scala), ottimamente stampato, ricco di stencil ed è relativo a 2 versioni. Nel 2018 questa versione ha goduto di un aggiornamento, come descriverò più sotto.
A destra, la cover della scatola Revell dedicata allo Spitfire Mk V (più precisamente è un Mk Vb) risalente al 1996. Il contenuto è composto da due sprue di stirene grigio contenenti circa una 30-ina di parti, ben stampate con poco flash, alle quali si aggiunge un piccolo sprue contenente il canopy in un pezzo unico, il foglio decal e le istruzioni in bianco e nero. Negli stessi anni (1995), a confronto, l'Airfix aveva a catalogo uno Spitfire Mk Vb ancora con le pannellature a rilievo e assolutamente privo di ogni dettaglio interno, se si escludono un mediocre sedile e l'orrendo pilotino... Il Kit Airfix è rimasto a listino nella Series 2 (A02046A) con nuove decal fino a pochi anni fa. Oltre al Mk VB, l'Airfix aveva allora in catalogo anche uno Spitfire Mk I, nella minore Serie 1, risalente al 1979, con pannellature in rilievo e interni ridotti all'osso, ma oggettivamente di livello superiore al Revell Mk I/II Old Tool.
Nel 2010 l'Airfix ha immesso sul mercato modellistico due nuovi kit dedicati allo Spitfire delle prime versioni: un Series 1 dedicato al Mk Ia e un Series 2 che consentiva la realizzazione di uno Spitfire Mk I (con elica bipala in legno) o un Mk IIa. In realtà i 2 kit erano sostanzialmente identici a meno dell'elica (che era solo la De Havilland tripala nella Series 1 ed elica bipala e Rotol e relativa ogiva arrotondata nella Series 2) e delle decal. Il kit "in comune" è di buona fattura, di qualità realizzativa molto simile al nuovo Revell, a meno del canopy in pezzo unico e delle pannellature un po' troppo marcate per la scala. Attualmente è sopravvissuta a listino Airfix la sola Series 1 nella versione Mk Ia con nuove decal (01071B) e nella confezione Starter Set A55100 mentre il Series II si è "evoluto" nel Mk Va (A02102), che consente la realizzazione appunto di un esemplare di Mk Va e di un Mk II in alternativa.
A sinistra, sono visibili le BoxArt del "nuovo" kit dell'Airfix (Series 2) dedicato allo Spitfire nella versione MkVa (e Mk II), il "nuovo" kit Series 1 dedicato al Mk Ia, in cui sono state cambiate solo le decal e, infine, il "vecchio" Series 2 uscito nel 2010.
Il kit originario del 2010, che consentiva la realizzazione di un Mk I e di un Mk IIa, si è "trasformato" in Mk Va grazie a nuove decal ma nessuna modifica agli stampi.
Adesso parliamo dello Spitfire Revell.
Dopo questa rinnovata "Battaglia d'Inghilterra" tra una Ditta inglese e una tedesca, parliamo finalmente di quello che è l'oggetto di questa recensione: il kit dello Spitfire Mk IIa della Revell, uscito nel 2016.
Aprendo la scatola, piuttosto ridotta di spessore, ci si trova: un blister che contiene 3 sprue di colore grigio chiaro più quello dei trasparenti, il foglio decal, protetto da un foglio di carta velina (ma non fissato) e un libretto di istruzioni, a colori, piegato in due per farlo stare nella (piccola) scatola. Gli stampi sono completamente diversi da quelli del Mk Vb di vent'anni più vecchio, segno che si tratta effettivamente di una nuova realizzazione.
A destra, è visibile il contenuto del nuovo kit della Revell dedicato allo Spitfire nella versione Mk IIa.
Il Blister contenente gli sprue, il foglio decal e le istruzioni sono praticamente "compressi" nella piccola scatola di cartoncino sottile, stante il poco spazio a disposizione. L'imballaggio è equivalente, per forma e contenuto, a un "Series 1" dell'Airfix, anche se la Revell lo etichetta come un Level 3, quindi un kit di complessità media.
l kit Revell, come numero di parti e impegno di realizzazione, è molto simile al suo "pariclasse" Airfix; in tutto sono 38 parti, comprendendo anche i trasparenti, che offrono 2 tettucci (normale e blindovetro) e Malcom Hood separata, che consente di disporre il tettuccio aperto, a differenza dell'Airfix che lo offre solo chiuso. Gli interni sono adeguatamenti riprodotti e offrono un pannello strumenti realizzato a rilievo (da completare con una decal), un ottimo seggiolino (ma non le cinture di sicurezza, presenti a rilievo nel kit del Mk Vb della stessa casa risalente a venti anni prima) e la cloche. Il collimatore, appena accennato, è solidale al pannello strumenti. Completano gli interni la struttura e gli strumenti presenti (con le bombole dell'ossigeno da aggiungere) nelle due semifusoliere.
Il pannello laterale di accesso all'abitacolo è appena accennato e quindi, per realizzarlo aperto, si dovrà molto probabilmente "sacrificare" sotituendolo con un rettangolino di plasticard, al quale dovranno essere aggiunti la struttura interna e la leva di aggancio/sgancio.
La qualità dello stampaggio dei pezzi è buona ma non eccezionale, con presenza di un po' di flash qua e là. Devo riconoscere che lo stampaggio Airfix è più accurato. Tuttavia, le pannellature del Revell sono finemente incise, molto meno evidenti che nell'Airfix ma, stranamente, i rivetti sui pannelli della zona motore sono molto sporgenti e dovranno, a mio parere, essere ridimensionati con l'uso di una "passata" di carta abrasiva fine (grana 600-800), facendo attenzione a non esagerare con l'"asporto" di materiale.
A sinistra sono visibili, seppure parzialmente per incompatibilità di formato, i tre sprue dello Spitfire Revell. Come si può notare, sono disponibili 2 set di ruote (a 4 e a 5 fori) ma è presente solo l'elica De Havilland (diversi esemplari dello Spitfire Mk II montavano l'elica Rotol). Tutte le superfici mobili sono solidali con le corrispondenti parti fisse ad eccezione del timone verticale di coda, che è possibile montare in posizione "leggermente" mossa.
I trasparenti sono ottimamente stampati e hanno, come già scritto, il plus del canopy apribile.
Le decal, stampate in modo eccellente come di consueto dalla Cartograf, sono per una sola versione, ma offrono (tutti) gli stencil, le cinture di sicurezza e il pannello strumenti.
Utilizzando il nuovo stampo realizzato per la versione Mk II, la Revell ha "reinverdito" la sua proposta risalente a più di venti anni prima, lanciando sul mercato una nuova proposta dedicata alla versione Mk Vb, visibile nelle foto a destra.
Negli sprue sono state modificate le ali, che hanno, nella parte superiore, i rigonfiamenti per accogliere i cannoni da 20 mm, mentre nello sprue della ala inferiore, non è presente l'elica del Mk II, che è invece stata aggiunta (Rotol) in un piccolo sprue nuovo, insieme con 2 tipi di serbatoi supplementari da montare sotto la fusoliera. E' presente il canopy aperto, con 2 varianti di parabrezza (normale e blindato) ma le istruzioni, che offrono come per il Mk II una sola versione di mimetica, non sono chiare su quale dei due parabrezza vada utilizzato (sono proposti in alternativa sulla stessa versione?). Non è presente il filtro antisabbia, che sarà probabilmente aggiunto in una prossima uscita. Le linee generali sembrano abbastanza corrette, anche se i modellisti inglesi hanno rivolto qualche critica alla fedeltà riproduttiva.
Conclusioni: un kit di buon livello, con gli accoppiamenti non sempre perfetti e con una qualità di stampaggio non eccezionale, ma in grado di fornire, con "medio" impegno (quello richiesto dal "Level 3" riportato sulla scatola), un risultato soddisfacente, unito ad un costo decisamente economico (meno di 10 €).
Rispetto al suo concorrente diretto, secondo me, la contesa (per il Mk II) finisce (quasi) in parità: a favore dell'Airfix c'è la migliore stampa dei pezzi e una maggiore fedeltà delle lineee mentre il Revell è vincente sulle pannellature (a meno dei rivetti del cofano motore), sul canopy separato e sul costo contenuto. Per il kit Revell sono presenti, in aftermarket, diversi set in fotoincisione per dettagli interni ed esterni e maschere per la verniciatura della Eduard.
Per quanto riguarda la versione Mk Vb, al momento risulta vincente rispetto all'Airfix, che è deficitaria sotto questo aspetto. Il Revell è il migliore Mk Vb in commercio? Attualmente lo Spitfire Mk Vb Tamiya, il cui stampo risale al 2000, risulta insuperato, anche se le tre configurazioni offerte del canopy si possono assemblare solo chiuse se non si interviene di bisturi per separare la Malcom Hood dal cupolino posteriore. Speriamo che l'Airfix si dia da fare al più presto per colmare il gap...
Che cos'altro si trova in giro?
Risale al 2009 la proposta della Ceca AZ Model dedicata allo Spitfire nella versione Mk IIa, nella particolare sottoversione LR (Long Range) dotata di serbatoio alare (sotto la semiala sinistra). La AZ Model ha in Catalogo diversi kit dedicati al caccia britannico, tutti molto interessanti perchè riproducenti particolari sottoversioni che non sono disponibili sul mercato.
Come è visibile dalle foto, il contenuto del kit della AZ Model dedicato allo Spitfire Mk IIa non è molto ricco: solo 2 sprue di styrene grigio "short run" ai quali si aggiungono il canopy trasparente (purtroppo in un solo pezzo) e il serbatoio in resina da incollare sotto l'ala sinistra, per complessivi 42 pezzi. Non sono comprese parti in fotoincisione.
Ciò nondimeno, nel kit si trovano ben tre tipi di eliche: bipala in legno, tripala De Havilland e tripala Rotol, queste ultime corredate di ogiva a punta e arrotondata, segno che lo stampo è stato pensato per realizzare più versioni (Mk I e Mk II). Le ruote fornite sono però solo a 5 fori.
Il dettaglio superficiale, nonostante il tipo di iniezione short run, è molto accurato e congruente con la scala. Gli interni sono adeguatamente riprodotti ma mancano le cinture di sicurezza. Le forme del kit, confrontate con i disegni in scala, sono precise ma gli accoppiamenti richiedono qualche aggiustamento e sono privi di riscontri per il montaggio, come è tipico di queste produzioni limitate.
Il kit è corredato da un foglio decal per 2 versioni, entrambi nello schema Dark Earth/Dark Green/Sky e, a parte, un foglietto per gli stencil. La qualità di stampa è più che buona.
Il prezzo, stante la produzione limitata, è piuttosto elevato (circa 18 €) ma è giustificato dalla accuratezza delle linee, dal buon dettaglio e dalla particolarità della versione offerta.