Airfix

Junkers Ju 87 Stuka B2/R2

n° Cat A03089

scala 1/72

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Uno "Stuka" che mancava da quasi quarant'anni...

 

Risale infatti al 1978 la proposta precedente (Serie 3) in scala 1/72 della ditta inglese del famigerato aereo della Luftwaffe.

Il nuovo kit (allora) affiancava una "schifezza" (Serie 1) risalente al 1957 che i modellisti della mia generazione si ricorderanno come uno dei 40 kit della collezione della "Storia dell'Aviazione" dei Fratelli Fabbri Editori, uscita a fascicoli in edicola a metà degli anni settanta del secolo scorso. Il vecchio kit Serie 1, che era (parzialmente) sopravvissuto alla mia "irruente giovinezza modellistica" è stato donatore dei piloni del carrello per lo Stuka Revell "Old Tool" di cui è possibile vedere la realizzazione cliccando qui

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Nelle foto sopra sono visibili rispettivamente a sinistra il "blister" con il kit dello Stuka Serie 1 e a destra il kit dello Stuka Serie 3 uscito nel 1978. Tralasciando la versione "povera", che ha costituito l'unica proposta Airfix per oltre trent'anni (dal 1957 al 1978), diciamo che il kit Serie 3, con i suoi 50 pezzi o poco più, era un notevole passo avanti, ma non era certo il massimo che si potesse attendere. Rispetto al kit Revell, uscito nel 1976, il kit Airfix aveva l'elica corretta ma il Revell era più preciso nelle forme. Nel 1972 era già uscito il discreto Heller che però era sottodimensionato (era in scala 1/76) anche se era l'unico ad offrire la finestratura inferiore.

Il Revell su citato, aveva anche come plus una mediocre riproduzione del motore. Da questo kit sono partito per una mia versione in scala 1/72 di un esemplare di Stuka della Regia Aeronautica.

Il nuovo Airfix Stuka B2/R2 è stato ricavato dagli stampi del B1 uscito nel 2016. Le differenze con la versione che ha combattuto nella guerra di Spagna sono minime: essenzialmente l'elica e qualche dettaglio del cofano motore, che infatti sono presenti in questo kit in uno sprue separato diverso da quello che è presente nel kit del B1. Le istruzioni sono in bianco e nero e a colori, evidenziando in rosso mattone la fase realizzativa e a colori sono le due proposte di colorazione, una Luftwaffe e una Regia Aeronautica.

Il kit è composto da 110 parti, quindi il doppio dei pezzi del kit che ha sostituito, anche se, come per il suo "fratellone" in scala maggiore 1/48, qualche pezzo è specifico della versione B1 e non può essere utilizzato. Lo stampaggio è eccellente, senza il minimo accenno di flash e le pannellature, punto debole delle nuove realizzazioni Airfix, sono questa volta coerenti con la scala. Le ali sono scomposte in 5 parti invece delle tradizionali 4, ma le "cesure" inferiori sono ben studiate e non si noteranno a modello montato. Il canopy è disponibile in più parti, sia per la versione aperta che chiusa. Il faro d'atterraggio è correttamente presente solo sul lato sinistro e le strisce gommate sulle ali sono tre come sull'originale.

La "scatola" con gli specchi che consentiva al pilota di verificare lo sganciamento della bomba ventrale è ben riprodotta ma è possibile posizionare lo sportello esterno solo chiuso, vanificando il dettaglio, a meno di non intervenire di bisturi. 

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La foto a sinistra mostra il dispositivo a "scatola" con specchi che consentiva al pilota di verificare il corretto sgancio della bomba, qui raffigurato in posizione aperta. Per riprodurlo in questa posizione, nel kit Airfix si dovrà intervenire "di bisturi" per aprire appunto lo sportello esterno.

Le ali sono irrobustite da una struttura interna che consente di conservare il tipico profilo a "W" dello Stuka. Gli interni sono ottimamente realizzati e, per la prima volta in un kit Airfix, sono presenti due seggiolini per il pilota, uno "normale", nel caso in cui si voglia utilizzare il pilota (con il braccio destro separato per fargli assumere diverse posizioni) e uno "senza", con le cinture di sicurezza realizzate a rilievo. Le ruote hanno l'effetto peso e un incastro per essere posizionate correttamente all'interno delle grembiolature dei carrelli.

Al momento non sono disponibili kit aftermarket per l'Airfix, ma è molto probabile che saranno realizzati molto presto, sia in resina che in fotoincisione. Nel kit non è presente il motore, che invece è offerto nella scatola dello Stuka in scala 1/48. E' presente sia il carico di caduta sub alare che i serbatoi supplementari (utilizzati dalla versione R2). I travetti sono separati e migliorano sensibilmente il realismo.

Le decal sono per due versioni: la versione Luftwaffe è quella con il "serpentone", ovvero il kit ripropone uno Stuka della famosa Squadriglia "Immelmann", già vista in altri kit descritti a proposito della mia realizzazione del kit Revell (old tool).

La versione Regia Aeronautica è la stessa che ho realizzato io (209a Squadriglia) per il kit Revell (avevo acquistato decal aftermarket), completata con le coccarde R.A.F., dato che quest'esemplare fu catturato dagli inglesi nel settembre del 1941. I suggerimenti sulla colorazione del "Picchiatello" non sono per me adeguatamente accurati, perchè le croci alari e in fusoliera e la svastica sul timone verticale erano obliterate con vernice reperibile "sul campo" per far posto ai fasci alari, alla banda bianca in fusoliera e alla croce sabauda sul timone. Molto probabilmente era utilizzato il Verde Oliva Scuro 2 che, nel corso del 1941, cominciava ad essere utilizzato dai velivoli della Regia. Inferiormente l'RLM 65 era ricoperto, verso le estremità alari, con il Grigio Azzurro Chiaro 1 sul quale erano apposti i fasci (messi sottosopra, come mostra correttamente l'illustrazione del kit e dal riscontro fotografico sotto).

Nel kit si fa riferimento alle nuove versioni Humbrol del RLM 70 e del RLM 71, ovvero H241 e H242, più fedeli rispetto a quelle che ho utilizzato io (H91 e H30). E' invece rimasto l'H65 come riproduzione del RLM 65.

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La foto a destra mostra uno Stuka della 209a Squadriglia in volo, dopo la cattura da parte degli inglesi. Accanto al fascio inferiore (a testa in giù) è visibile la coccarda RAF. L'area dove sono posizionati i due stemmi è di colore diverso rispetto al fondo, ovvero RLM 65, e dovrebbe essere il Grigio Azzurro Chiaro 1. Il kit precedente (quello del 1978) invece forniva le decal per un esemplare della 239 Squadriglia, 97° Gruppo, a Galatina (Lecce) Aprile 1941. In quel caso i colori consigliati erano H117 (RLM 71) e H91 (RLM 70).

Conclusioni: a mio parere, siamo davanti alla migliore realizzazione in commercio dello Stuka B2/R2 in scala 1/72. Rispetto al kit Revell da me utilizzato siamo anni luce avanti e del resto sono passati (più di) quarant'anni. Per gli amanti del superdettaglio spero che presto saranno disponibili kit di ampliamento aftermarket, come una bella riproduzione in resina del motore. Restiamo in attesa...

SCALA 1/48

 

Come è avvenuto nella scala più piccola, sulla base del B1/R1 realizzato nel 2017 dall'Airfix, la ditta inglese ha realizzato il kit nella "quarter inch scale" dello Stuka B2/R2. Esaminando le istruzioni dell'R1 disponibili sul sito www.airfix.com, siamo davanti a un kit di 158 pezzi, che mantiene nelle linee generali l'ingegnerizzazione del fratello più piccolo, aggiungendo diversi dettagli come interni più accurati, il motore, molto ben realizzato, i vani apribili con le mitragliatrici alari e le superfici mobili dei timoni di coda. Non è presente il pilota ma il sedile non ha le cinture (e non c'è il pilota); evidentemente l'Airfix confida in set aftermarket per questi dettagli. Delude parecchio il pannello strumenti realizzato con l'ausilio di una decal, ma vale qualto espresso prima a proposito del superdettaglio. Le versioni offerte dalle decals sono 2 e solo Luftwaffe. 

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Le foto a sinistra mostrano le Box Art dello Stuka Airfix in scala 1/48. La scatola dedicata al B2 propone solo 2 livree Luftwaffe, una continentale (Grecia 1941) e una Immelman africana (Libia 1942) ma senza "serpentone". Come per la versione in 1/72, la nuova proposta Airfix batte decisamente la concorrenza con questo recentissimo kit.

AG 2018

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