MESSERSCHMITT Bf 110 C-3

"Regia Aeronautica"

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Sopra: la famosissima foto a colori che ritrae il Capitano Aramis Ammannato davanti al suo Messerschmitt Bf. 110 C-3 della 235a sq., nella primavera del 1943. Il Capitano Ammannato fu l'artefice dell'unico abbattimento di un bombardiere alleato da parte della caccia notturna italiana.
Del contributo che la Luftwaffe ha dato alla Regia Aeronautica per potenziare la sua forza aerea abbiamo già avuto occasione di scrivere parlando del Messerschmitt Bf 109 G-6. In questa altra pagina, che si concretizzerà (spero) presto in un altro progetto modellistico, introdurremo un altro aereo (in questo caso un caccia pesante/bombardiere) che la R.A. utilizzò, purtroppo in pochissimi esemplari, prima dell'armistizio (8 settembre 1943). 

Il "Distruttore" (Zerstorer).


Il progetto di un caccia pesante, bimotore, che potesse svolgere anche il ruolo di bombardiere, assaltatore, intercettore a lunga autonomia era stato fortemente sponsorizzato dai due principali "capi" della Luftwaffe: il maresciallo Hermann Goering e il colonnello generale Ernst Udet. In particolare, la specifica emessa nel 1934 prevedeva che il nuovo aereo (bimotore) dovesse rivestire il ruolo di:
- aereo da guerra strategico, capace di operare sia come caccia pesante che come bombardiere leggero, con stiva bombe, dotato di armi di lancio anteriori e di difesa per attacchi posteriori; come caccia pesante, di poter essere armato con diverse configurazioni di armamenti pesanti;
- aereo veloce e manovrabile per il combattimento contro caccia nemici; 
- aereo dotato di grande autonomia, per effettuare operazioni di ricognizione armata, di avanguardia ai bombardieri pesanti;
- assaltatore, per attaccare le difese nemiche a terra;
- intercettore, per l'attacco dei bombardieri nemici.

Nel Dipartimento Tecnico della Luftwaffe erano in molti a ritenere che le richieste di Goering fossero troppo "varie" e che l'aereo che ne fosse stata la sintesi, praticamente un "tuttofare", non sarebbe risultato completamente efficace in tutti i ruoli richiesti. La specifica fu comunque inoltrata alle industrie aeronautiche tedesche e in pochi mesi furono presentati quattro progetti: il Messerschmitt Bf 110, il Focke Wulf Fw 57, l'Henschel Hs 124 e il Dornier Do 17. Quest'ultimo fu bocciato subito (per prendere una strada completamente diversa) e fu dato invece l'avvio alla costruzione di un prototipo per gli altri tre. Il Generaloberst Ernst Udet fu da subito un convinto sostenitore del Bf 110, che fu quindi preferito agli altri due, nonostante fossero più aderenti alle specifiche richieste. Il Bf 110 fu quindi avviato alla produzione.
Nota: la denominazione iniziale di Bf-110 si deve alla contrazione del nome della Ditta di Costruzioni Aeronautiche Bayerische Flugzeugwerke che l'aveva inizialmente progettato e alla nomenclatura dei suoi progetti: 110 equivale alla prima generazione del 10° progetto esecutivo. Nel luglio 1938 la Bayerische Flugzeugwerke AG diventa la Messerschmitt AG con Willy Messerschmitt nel ruolo di Presidente e Direttore Generale e la variazione di denominazione della Ditta generò una variazione delle sigle dei nuovi apparecchi che sostituirono le iniziali Me al posto di Bf. Il 109 e il 110 conservarono quasi sempre la vecchia denominazione Bf, ma vennero indicati anche con il codice Me. Le versioni del 110, dai prototipi V-1 e V-2 furono identificate con una lettera dell'alfabeto (a partire dalla A) che corrispondeva alla serie e da un numero (o ulteriore lettera e numero) che corrispondeva alla sottoserie. I pochi Messerschmitt Bf 110 che operarono con le insegne della R.A. appartenevano alla serie C (equipaggiata con i motori Daimler Benz DB 601A da 1.050 cv e successivamente con i DB 601N da 1.200 cv) e alla sottoserie 3 (che introduceva miglioramenti aerodinamici rispetto alle sottoserie 1 e 2).
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Sopra: due diversi profili a colori che ritraggono il Messerschmitt Bf 110 del Capitano Aramis Ammannato, che presenta però nel primo due (probabili) errori: la verniciatura superiore non era uniforme (Verde Oliva Scuro 2) ma conservava la mimetica originale Luftwaffe (RML 70 e 71) come si evince dalla foto a colori a inizio pagina. Dal confronto con l'altro profilo, i numeri di squadriglia (235) e individuale (6) sembra non fossero gialli ma azzurri. Il tutto per ricordare di controllare MOLTO BENE le fonti...
L'impiego del Messerschmitt Bf 110 nella Regia Aeronautica fu molto limitato: le fonti parlano di un numero esiguo che va da un minimo di 3 a un massimo di 5 apparecchi Bf 110 C-3.
Nel luglio del 1942, infatti, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica chiese alla Luftwaffe una fornitura di 24 Bf 110 F (la versione più recente equipaggiata con i DB 601F da 1.350 cv) ma Goering rispose picche con la motivazione che la produzione del 110 era cessata. In realtà la Luftwaffe stava sperimentando con successo l'impiego del Bf 110 nella versione F-4 dotata del nuovo radar FuG202 come caccia notturno per l'intercettazione dei bombardieri alleati. A seguito delle insistenze italiane, Goering si convinse a inviare in Italia una piccola partita di Bf-110 della (ormai superata) versione C-3, che furono incorporati nella 235a Squadriglia, 60° Gruppo, 41* Stormo di stanza a Lonate Pozzolo (Va) e utilizzati per la caccia notturna (con un solo abbattimento conseguito dal Capitano Ammannato), per la difesa di Milano dagli attacchi dei bombardieri alleati. In realtà la versione C-3 non era equipaggiata per il volo notturno (solo a partire dall'estate del 1942 si rese disponibile la versione C-3/U4 da caccia notturna equipaggiata con il nuovo radar FuG 202 "Lichtenstein") e quindi sono pienamente giustificati gli scarsi successi ottenuti dai piloti italiani.