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Westland Lysander: la sindrome del Brutto Anatroccolo (e della carota)
 
Se si riuscisse, solo per un momento, a decontestualizzare l'immane tragedia in perdite umane, le sofferenze, le privazioni, la disperazione, le crudeltà che la Seconda Guerra Mondiale ha rappresentato per decine di milioni di persone, si potrebbe affermare con fredda determinazione che, nei quasi sei anni del conflitto più grande e tremendo che la storia umana ricordi, l'ingegno umano ha raggiunto notevoli risultati in campo industriale, chimico, matematico e fisico, neanche lontanamente sognati nella storia intera dell'umanità fino ad allora.
Tutte queste scoperte sono utilizzate ancora oggi, per fortuna, in tempo di pace; o meglio in tempo di apparente pace, quando ancora in diverse parti del mondo sono in atto diversi conflitti. I paesi dove questa spinta tecnologica fu allora più forte, sono stati la Germania e gli Stati Uniti. L'uno, indiscutibilmente per la favorevole contemporanea presenza di brillanti cervelli, purtroppo aggiogati e soggiogati dall'impersonificazione del demonio; l'altro, per la disponibilità quasi illimitata di materie prime e dall'innegabile aiuto che gli altri scienziati, la maggior parte esuli germanici, fuggiti al male assoluto, avevano fornito in tutti i campi del sapere umano. Negli stessi anni, sempre per effetto della spinta bellica, si erano concretizzati tutti o quasi quei progetti e quelle ricerche che, sebbene avviati negli anni precedenti, avevano subito un'enorme accelerazione proprio perché  volti a determinare o a favorire la vittoria sulla parte avversa.   
In questo fulgore e fervore tecnologico sono state realizzate, in pochissimi anni, centinaia di migliaia di macchine belliche, dalle forme e dalle caratteristiche più disparate, capaci di solcare le onde degli oceani come di immergersi silenziose e mortali negli abissi alla ricerca di prede, o di sostenersi sull'etere per trasportare carichi di morte a migliaia di chilometri su migliaia di vittime inermi, o di affrontare qualunque terreno per sostenere le avanzate della "comune" fanteria. Cercare di conoscere a fondo ognuno di questi orribili e straordinari meccanismi letali penso sia compito improbo anche per l'appassionato più dotato di mente e di spirito, così come pensare di poter, seppure in una vita intera, riuscire a realizzarne una dignitosa rappresentanza in una scala ridotta, compatibile con la disponibilità "normale" di spazio che ognuno di noi ha per vivere. 
Il Lysander appartiene, a mio parere, a quella categoria di aerei che, pur avendo preso parte al conflitto con dignità, onore e con più che lodevoli risultati, riveste quasi la figura del brutto anatroccolo, non rappresentando certo uno di quei soggetti che il modellista bramerebbe avere nella sua collezione, ampia o modesta che sia, a meno che una particolare circostanza non abbia suscitato un interesse particolare.
In questa sezione ci limiteremo a descriverne in poche e spero non noiose righe le sue caratteristiche e la sua vita operativa, per poi concentrarci sul tema che ci appassiona di più: la realizzazione modellistica.
 

Un generale spartano con le ali...

Diversamente da altri aerei RAF nel secondo conflitto mondiale, che hanno ricevuto nomi "aggressivamente" legati alla metereologia se caccia (Spitfire, Hurricane, Tempest, Whirlwind, Typhoon...) o a personaggi inglesi famosi del passato se Bombardieri (Lancaster, Halifax, Wellington, Stirling, Withley...), il nostro monoplano ad ala alta ricevette il nome di un generale Spartano, ricordato da Plutarco nelle sue Vite Parallele (e paragonato a Silla). Lisandro, vissuto tra il V e il IV secolo a.c., inflisse una dura sconfitta alla città di Atene costringendola ad abbattere le sue mura e a ridurre la sua flotta a sole 12 navi. Combatté nell'ultimo periodo della sua vita contro i Persiani di Ciro il Giovane e fu ucciso nella battaglia di Aliarto. Poichè però il ritratto che ne fa Plutarco non è dei più lodevoli, accusandolo di essere disonesto ed opportunista, può apparire decisamente "strana" la scelta del "naming" da parte della RAF. Sarà (forse) per questo che il nome Lysander fu scarsamente usato da chi  si trovò ad operare con tale aereo, preferendo il soprannome di "Lizzy" o di "Flying Carrot" (la carota volante).

L'impiego della Carota Volante.
 
Il 10 maggio 1940 la Germania diede il via all'Operazione Sichelschnitt (colpo di falce) per l'ivasione della Francia. Il Lysander, entrato in servizio due anni prima, si trovò ad operare, spesso in condizioni di inferiorità aerea, sul fronte francese con compiti di ricognizione tattica o di osservazione dei tiri di artiglieria. Al Lysander si deve, però, l'abbattimento, nel novembre 1939, del primo Heinkel He 111. Durante la ritirata di Dunkerque, il Lysander fu impiegato per l'attacco al suolo delle postazioni tedesche e per il lancio di viveri e munizioni alle truppe alleate accerchiate, fino all'ultimo giorno utile. E fece tutto ciò a prezzo di notevoli perdite: dei 170 velivoli impiegati, ritornarono in patria solo 50. Durante la Battaglia d'Inghilterra, i "Lizzy" vennero impiegati per individuare i piloti finiti nella Manica e successivamente acquisirono una certa notorietà nelle operazioni clandestine. Infatti, grazie alla loro capacità di decollare e atterrare in spazi contenuti (si denota una certa similitudine con lo Storch tedesco, che però era più lento e più soggetto, dato il minore peso, all'effetto del vento laterale durante le fasi di decollo e atterraggio), spesso trasportarono agenti segreti dietro le linee nemiche, per mantenere i contatti in particolare con la Resistenza francese. Solo la scelta di dipingere la Carota di nero si rivelò controproducente: la sua sagoma era ben visibile, tutta nera a contrasto con le nuvole grigie. Per incrementare l'autonomia, alcuni Lizzy furono equipaggiati di un motore di minore potenza (Mk II) e di un serbatoio supplementare montato sotto la fusoliera; inoltre, pur disponendo di attacchi per le bombe sotto le ali e in fusoliera, diversi esemplari furono dotati di rastrelliere di bombe di piccolo calibro fissate sulla carenatura del carrello. Il Lysander ha prestato servizio nelle forze aeree di diversi paesi e alcuni esemplari sopravvivono ancora oggi, sia da Museo che ancora in condizioni di volo.
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Nella foto sono ben visibili le rastrelliere per l'aggancio di bombe di piccolo calibro. L'esemplare ha le carenature del carrello parzialmente rimosse (per risparmiare peso, I presume).

Un esemplare di Lizzy dotato di serbatoio supplementare montato sotto la fusoliera. L'esemplare è verniciato con la poco idonea vernice nera.

SEZIONE MODELLISTICA